Non finisce mai la guerra interna al gruppo di minoranza consiliare per il seggio conteso lasciato vacante dall’esclusione per incandidabilità di Marco Donato Lemma, attribuito inizialmente a Rita Fachila, prima dei non eletti del Pd spodestata da Tar di Catania a favore del ricorrente Enrico Natale, primo dei non eletti di “S.Agata Domani”.
A poche ore dalla seduta di consiglio che dovrebbe ratificare l’avvicendamento in aula, con l’insediamento di Enrico Natale, Rita Fachile ha protocollato al comune una lettera con cui si diffida il presidente del consiglio a procedere con la surroga alla luce del ricorso già presentato al Cga ed in discussione il prossimo 6 e 7 Maggio.
Una vicenda che, come si sapeva, col passare del tempo rischia di diventare sempre più spinosa per l’amministrazione Sottile tanto da mettere in campo diverse strategie. Ammiccamenti ed opere di convincimento attraverso “terzi” nei confronti dello stesso Enrico Natale da un lato, o, in alternativa, una sorte di “exit strategy”. Ma andiamo con ordine. Nel suo appello al Consiglio di giustizia amministrativa, preannunciato da tempo, Rita Fachile, rappresentata stavolta dall’avvocato Claudio Gallina Montana invece che il precedente Luana Gina Natoli, sostiene l’inesattezza dell’orientamento seguito dal Tar di estendere la nullità dei voti di preferenza attribuiti a Donato a quelli dell’intera lista, orientamento minoritario rispetto a larga parte della giurisprudenza amministrativa, che limita la nullità all’elezione del consigliere incandidabile.
Quella strada scelta dal Tar, si legge nel ricorso, sarebbe quindi sproporzionata nel sacrificare il principio della certezza dei risultati elettorali e non aderente al dettato legislativo che invece, sostiene la Fachile, disciplina in modo inequivocabile la sola nullità dell’elezione del soggetto incandidabile. Altra ragione non trascurabile proposta nel ricorso, la sussistenza del sistema elettorale a “doppia preferenza” che permetterebbe comunque di scindere i voti di preferenza singola attribuiti a Donato con l’espressione della volontà dell’elettore verso quella lista, visto appunto l’istituto della doppia preferenza. Secondo la Fachile, infine, il ricorso di Enrico Natale era da giudicare inammissibile poiché trattasi di materia elettorale e dunque da dirimersi con rito speciale e non ordinario. Per questi morivi Rita Fachile ha chiesto al Cga la sospensiva dell’applicazione della sentenza del Tar, diffidando al contempo il consiglio dal procedere con la proclamazione di Natale, in attesa della discussione di merito al Cga.
Al di là delle beghe giuridico amministrative, l’allegra compagine Sottile potrebbe anche decidere di mettere politicamente tutti d’accordo (o quasi).
Da un lato, come detto, si sta cercando, per quanto tardivamente, di allacciare i rapporti con il consigliere subentrante Enrico Natale, già dichiaratosi indipendente, magari anche tramite i “buoni uffici” di personaggi che al momento rivestono ruoli di raccordo della politica sovraterritoriale dei Nebrodi. Ma la novità più clamorosa potrebbe riguardare la “exit strategy” del gruppo Sottile. Con una clamorosa decisione si potrebbe infatti optare per la chiamata in giunta di un altro consigliere Pd, potrebbe essere Maria Carmelo Trovato ad esempio, per liberare un posto in aula proprio per la Fachile, che rimarrebbe pur sempre la prima dei non eletti e rientrerebbe dalla finestra.
Tale ipotesi potrebbe, inoltre, servire ad appianare gli stessi contrasti nel gruppo, sfociati all’indomani della sentenza del Tar, quando la stessa Fachile aveva denunciato di essere stata lasciata sola dal Pd. Resta un nodo da sciogliere però. Quale sarebbe l’assessore sacrificato per la exit strategy? In attesa di capire i risvolti, ne sapremo certamente di più dopo la seduta di consiglio di questa sera. A quanto pare, nonostante la diffida di Rita Fachile, l’orientamento sarebbe quello di procedere comunque alla surroga con Enrico Natale, in applicazione della sentenza del Tar.