Metri e metri di fili di rame sottratti lungo l’autostrada A20 Messina Palermo, diverse gallerie lasciate al buio: così i Carabinieri del Nucleo Operativo di Messina Centro e del N.O.R.M di Santo Stefano di Camastra si sono uniti per risalire agli autori di questi furti che stavano creando non pochi disservizi agli utenti della strada e un danno economico notevole per la società che gestisce quel tratto autostradale. Dopo ininterrotti appiattamenti svolti con la preziosa collaborazione della Polizia Stradale di Sant’Agata di Militello,, nella notte appena trascorsa, gli uomini dell’Arma hanno tratto in arresto 5 cittadini romeni colti con le mani nel sacco. Si tratta di PETRE IONUT, classe 1991, RADU VALI, classe 1994, PROCA FLORIN ALIN, classe 1981, ALECU LUCIAN IONUT, classe 1995, RADU IONUT, classe 1993, tutti nullafacenti e con precedenti specifici. I militari hanno visto dapprima una Fiat Bravo fermarsi poco dopo una galleria all’altezza di Sant’Agata di Militello, lasciare tre persone e proseguire.
Dopo circa tre ore hanno notato sopraggiungere un secondo veicolo, una Renault Laguna, con a bordo una sola persona; l’auto si è fermata e i tre ‘operai’ hanno cominciato a caricare matasse di rame, fino a che il veicolo non è ripartito. A quel punto è sopraggiunta la Bravo che ha recuperato i tre manovali. Le due macchine si sono messe sulla strada del rientro con quella scarica avanti a fungere da ‘staffetta’. Messi nelle condizioni di dover necessariamente uscire al casello di Villafranca Tirrena i cinque si sono trovati di fronte i Carabinieri e, mentre la Fiat Bravo con a bordo quattro uomini, ha arrestato la corsa, probabilmente confidando nel fatto di non avere nulla nel bagagliaio, la Laguna non si è fermata all’alt e, per fuggire al controllo, ha forzato la barra del casello. Il fuggitivo è stato prontamente fermato dagli uomini del Nucleo Radiomobile di Messina e della Stazione di Me- Camaro che si erano disposti proprio per vanificare eventuali tentativi di scappare. Sull’autovettura sono state trovate 10 matasse di fili di rame del peso di più di 50 kg. ciascuna. Quello dei furti di rame è un fenomeno che è andato sempre più in crescendo ed ha visto tra i principali obiettivi reti ferroviarie e sedi autostradali. Tali luoghi sono obiettivi di specialisti del settore, che fanno dei furti del pregiato metallo un vero e proprio business estremamente fruttifero. E’ da tenere inoltre in considerazione che a fronte di un valore del rame rubato, per chi lo subisce vi è un danno economico decuplicato. Per i cinque arrestati si sono aperte le porte del carcere di Messina Gazzi dove rimarranno a disposizione dell’A.G. davanti alla quale dovranno rispondere di Furto aggravato, danneggiamento aggravato, attentato alla sicurezza dei trasporti e resistenza a pubblico ufficiale.