Ma perché i rapporti tra l’amministrazione comunale di Sant’Agata Militello e il responsabile del settore lavori pubblici, ingegnere Basilio Ridolfo, continuano ad essere così tesi? Cosa ha (o non ha) fatto l’ingegnere Ridolfo per divenire non particolarmente “simpatico” soprattutto ad alcuni esponenti della giunta Sottile? Dubbi che s’insinuano ancor di più dopo l’ultima uscita dell’assessore Marco Vicari che, nel corso di una trasmissione televisiva andata in onda giorni fa su una emittente locale parlava di presunti errori commessi, augurandosi, al limite del sarcastico, che lo stesso Ridolfo non ne abbia commessi altri.
“Abbiamo assistito alle dichiarazioni dell’assessore Vicari rilasciate durante una trasmissione televisiva in relazione a non meglio precisati errori dell’Ing. Basilio Ridolfo – scrivono i capigruppo di opposizione –. Appare opportuno che l’assessore chiarisca la portata e l’oggetto delle sue dichiarazioni ed il sindaco, al contempo, riferisca al consiglio comunale sulle motivazioni di tale dichiarazione”.
A quali errori dunque si riferiva Vicari? Quali i primi e quali gli altri ? Dichiarazioni che non sono passate inosservate e che in qualche modo, tra il detto e non detto, confermerebbero la tensione latente tra il funzionario, capo ufficio tecnico a Brolo e sindaco di Ficarra, nonché segretario provinciale Pd, professionista del settore tecnico della pubblica amministrazione tra i più stimati ed apprezzati per capacità e lavoro svolto, e l’amministrazione santagatese, che pure, a Settembre 2014, come ultima spiaggia dopo vana ricerca, si è gettata tra le sue braccia bisognosa di un Rup (valido) per l’iter di completamento del Porto.
Ridolfo, è storia recentissima, con pazienza, intuizione e competenza ha rimesso quindi al loro posto le tessere di un puzzle già complicato di per se e che l’inefficacia (?) dell’amministrazione sin dal suo insediamento, aveva contribuito a mescolare ulteriormente, rischiando persino di imboccare strade che, è stato poi confermato, sarebbero state decisamente errate. Ma nell’era dei castighi “ad personam” e “ad familiam” , nel palazzo delle denunce, nella politica di guelfi e ghibellini, può succedere anche che quello stesso professionista, di cui andrebbe riconosciuto unanimemente il lavoro svolto, soprattutto vista l’importanza dell’opera pubblica per l’intera città, sia al contrario messo in discussione, anche pubblicamente.
Non è mistero che nel procedimento del Porto l’ingegnere Ridolfo abbia dovuto spesso fare la voce grossa per ribadire e portare avanti le proprie convinzioni tecniche, supportate da normative e procedure, per condurre la nave sin dove era evidentemente corretto portarla, ossia l’apertura del tavolo tecnico con la ditta Cogip che ha rivisto il progetto ed è pronta a far partire il cantiere. Un traguardo che è stato più volte in bilico, sull’altare di opposte convinzioni (?), tanto da far pensare allo stesso Ridolfo, soprattutto a fine Dicembre, di non rinnovare la convenzione per il suo impegno a Sant’Agata. Oltre il porto, sono stati anche altri i campi d’intervento del funzionario, capace di “aggiustare” altri procedimenti per opere pubbliche e rimetterli sulla retta via dopo due anni di totale abbandono.
Nonostante ciò, i rapporti sembrano essere sempre più tesi e le dichiarazioni di Vicari in televisione, per quanto sottili e senza oltrepassare il limite, confermerebbero gli spifferi circolati ultimamente tra pareti e corridoi di quello stesso palazzo, tra discussioni al limite dei “decibel” e, pare, saluti negati. L’incredibile topica dell’amministrazione della mancata presentazione dei progetti per il piano triennale d’edilizia scolastica, tra email errate e grossolane giustificazioni prima postate poi cancellate, potrebbe essere l’ultimo motivo di frizione, ma non basta a risolvere il dubbio. Cosa avrà (o non avrà) mai fatto l’ingegnere Ridolfo ?