La frana è di Agosto 2013, il nostro articolo di denuncia (clicca qui) è di Ottobre 2014. Oggi, alle soglie dell’estate 2015, due anni più tardi, scopriamo che qualcuno annuncia trionfalmente, attraverso il quotidiano di riferimento dell’amministrazione, che la questione sarà affrontata nel tavolo tecnico alla provincia, programmato per metà mese.
Due anni dopo, non c’è che dire, una vera e propria dimostrazione d’efficienza di una sempre più soporifera amministrazione comunale. Ventidue mesi vissuti con la paura, giorno dopo giorno, per gli abitanti di quelle frazioni, costretti a passare dalla provinciale, augurandosi di non essere trascinati e travolti dai detriti, come capitò alla famiglia miracolosamente salva quel giorno di Agosto 2013. Ventidue mesi nei quali le condizioni di quella strada provinciale continuano a destare preoccupazioni. Ventidue mesi nei quali i residenti di quelle contrade non hanno trovato risposte al comune di Sant’Agata Militello, non c’è mai stata, come denunciano i consiglieri d’opposizione ” una forte presa di posizione da parte del Comune di Sant’Agata Militello, nei confronti della Provincia Regionale affinché vengano urgentemente poste in essere tutte le iniziative necessarie per la realizzazione dei lavori di che trattasi”. La mozione (leggi mozione) firmata dai consiglieri Barbuzza, Gumina ed Ortoleva, vuole dunque spronare “l’amministrazione comunale ad attivarsi concretamente presso la Provincia Regionale di Messina al fine di avviare l’iter procedurale per la realizzazione dei lavori necessari per il ripristino della viabilità provinciale”.
Come detto per il 17 Giugno è già convocata una conferenza dei servizi alla provincia. L’ingegnere Benedetto Sidoti Pinto ha convocato i responsabili dell’area tecnica di tre comuni, Sant’Agata, San Marco e Castel di Lucio, per affrontare le problematiche relative a tre progetti. Per Sant’Agata il tema sarà l’approvazione del progetto per il rifacimento del muro crollato sul lungomare ad Ottobre scorso (altro esempio d’inerzia post emergenza dell’amministrazione). Lavori anche questi che tardano a partire ma per i quali l’ufficio tecnico provinciale si era mosso prontamente elaborando il progetto e provando a reperire i fondi. Probabilmente, come recita il quotidiano di riferimento oggi, si parlerà anche di Scafone – Salarona, la frana dimenticata.