Il parere porta la data del 27 Maggio 2014 e si riferisce ad un quesito posto dall’ufficio legislativo e legale della presidenza della Regione, che si era rivolta al Cga per dirimere un ricorso presentato da un cittadino residente a Sant’Agata Militello contro l’adozione della delibera del consiglio comunale che determinava le aliquote Imu.
Poche settimane fa è quindi giunta al Comune santagatese la notifica della conclusione del procedimento con l’accoglimento di quel ricorso che nei fatti apre una “falla” nel sistema di riscossione dell’imposta municipale unica, non solo a Sant’Agata ma, potrebbe accadere, in tutti i comuni isolani. In sostanza il Cga ha ribadito ciò che la Corte costituzionale, stando al parere, aveva espresso con decisione n°64 del 2012, in merito alla non applicabilità dal decreto d’istituzione dell’Imu, poiché in contrasto con lo statuto autonomo siciliano. Il parere rilasciato del consiglio di giustizia amministrativa di Palermo, dunque, oltre a certificare la fondatezza e validità del ricorso del cittadino santagatese, ne ritiene fondato il motivo principale, suggerendo alla presidenza della Regione il relativo accoglimento.
La pronuncia, per l’appunto notificata al comune di Sant’Agata, è chiaro che è destinata a far rumore. Intanto per il centro santagatese, al momento, quelle aliquote Imu sono nei fatti inapplicabili, avendo il ricorso annullato la delibera di consiglio comunale n° 74 del 3 Luglio 2012. Di conseguenza, potrebbero aprirsi risvolti importanti, persino catastrofici, riguardo il gettito che l’Imu assicura alle casse comunali. Analogamente, non è difficile intuirlo, anche altri comuni della Sicilia potrebbero ritrovarsi ad avere a che fare con questioni di questo tipo. Per quanto riguarda Sant’Agata la strada che probabilmente l’amministrazione potrebbe scegliere è quella dell’opposizione per chiedere la revocazione del provvedimento.