Le promesse da marinaio sono rimaste tali. Le rassicurazioni di pochi mesi fa, sciolte sotto il primo sole estivo. Il Città di S.Agata Calcio costretta a chiedere “asilo” a Capo d’Orlando per disputare le partite casalinghe del prossimo campionato di promozione. Sant’Agata Militello perde dunque così, dopo decenni di storia, la sua rappresentazione calcistica. I dirigenti del club santagatese ci avevano provato, più volte, a sensibilizzare l’amministrazione comunale sulle gravi criticità legate alle strutture sportive, ma gli appelli non sono serviti.
Dopo aver trascorso un’intera stagione senza pubblico, o meglio con gli spettatori assiepati nelle aiuole all’esterno del “Daniele Romano” di Rosmarino, la società del presidente Miracola, concluso il campionato con una salvezza sul campo più che meritata, ha subito chiamato a raccolta gli amministratori per mettere le carte sul tavolo, memore della “fregatura” presa l’anno prima. Loro, gli amministratori, avevano tranquillizzato, garantito, promesso… Bene, conosciamo oggi il risultato di tutto ciò. Nonstante le criticità fossero note, il campo sportivo “Daniele Romano” non ha superato lo scoglio della commissione provinciale pubblici spettacoli che nell’ultimo sopralluogo ha detto assolutamente no all’omologazione dell’impianto. Servivano interventi non solo alle tribune, ma anche al resto dell’impianto, in particolare per accessi e vie di fuga. Ai dirigenti santagatesi non rimaneva dunque che il bivio tra l’abbandono ed il trasferimento, si spera temporaneo. Hanno optato, coraggiosamente, per la seconda strada, scegliendo di continuare a fare sacrifici in onore di una passione mai sopita e per portare avanti, anche fuori dai confini cittadini, il nome della Sant’Agata calcistica. Al “Rosmarino”, in cui saranno almeno eseguiti alcuni interventi di sistemazione degli spogliatoi, la squadra si allenerà soltanto, e giocheranno le formazioni giovanili. Un amarissimo epilogo per il calcio e lo sport santagatese, ennesimo prodotto dell’inerzia amministrativa.
Qualcuno dirà che da decenni si attende una riqualificazione degli impianti sportivi cittadini. Vero. Sul destino del “Fresina”, ancora tutto da scoprire, pare inutile riaprire la solita diatriba, basti consultare il nostro archivio. Ciò che si può affermare senza smentita oggi è che almeno, seppur in condizioni precarie, volta a Sant’Agata si riusciva quantomeno a garantire la disputa degli incontri… adesso neanche più quello. A Sant’Agata oggi non si gioca più e agli sportivi santagatesi non resta dunque che emigrare!
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