Si va al processo, come era previsto. L’inchiesta “Camelot” agli appalti pubblici al comune di Sant’Agata Militello vivrà a partire dal prossimo 17 Novembre la sua fase processuale con l’udienza di primo grado di fronte al collegio giudicante. Lo ha deciso il Gup Ines Rigoli che ha depositato il decreto che dispone il giudizio per 17 dei 20 imputati. Escono dall’inchiesta, perché prosciolti, il sindaco di Capri Leone, Bernardette Grasso, deputata regionale, coinvolta per alcune firme riguardo il progetto “Nebrodi ospitalità diffusa” e l’architetto santagatese Giuseppe Campisi, che invece in mezzo ci era finito per il progetto di completamento della Casa per anziani. Proprio la Casa per anziani è stata del tutto depennata dai capi di imputazione, essendo stati prosciolti per le relative ipotesi di imputazione anche gli altri soggetti coinvolti, l’ex sindaco Bruno Mancuso e gl’ingegneri Giuseppe Contiguglia e Giovanni Amantea. Singoli casi, tra le varie imputazioni confermate, escluse anche a carico di Maria Grazia Meli Bertolone e Francesco Spitaler. Per tutto il resto si va, come detto, a giudizio, con la conferma dell’ipotesi di associazione a delinquere, quindi, a vario titolo, turbata libertà d’incanti, truffa e falso. Sebastiano Liuzzo, coinvolto anch’egli nel progetto “Ospitalità diffusa” in partnership tra dieci comuni, sarà giudicato col rito abbreviato a partire dal 5 Novembre, i 17 imputati che si sottoporranno al processo di primo grado sono: Giuseppe Contiguglia, Antonino Naso, Calogero Silla, Carmelo Gambadauro, Maria Grazia Meli Bertolone, Francesco Spitaleri, Francesco Armeli, Bruno Mancuso, Carlo Giuffrè, Vincenzo Cordone, Maria Teresa Giuliano, Emanuele Giusti, Bernardo Paratore, Giovanni Amantea, Natale Iannaggi , Benedetto La Macchia e Cono Galipò.