“Il mio nome è Tate. Lui non mi chiama così però. Non si sarebbe mai riferito a me in modo informale, se si fosse riferito a me. No, lui a malapena mi parla . Ma ancora non mi lascia in pace. Eravamo migliori amici una volta. Poi mi ha voltato le spalle e ha fatto la sua missione di rovinare la mia vita. Sono stata umiliata, emarginata, e chiacchierata durante tutte le superiori. I suoi scherzi e dicerie sono diventati più crudeli man mano che il tempo passava, e mi sono fatta del male a furia di cercare di non incrociare il suo cammino. Sono anche andata in Francia per un anno, proprio per evitarlo. Ma ho finito di nascondermi ora, e non gli permetterò in nessun modo di rovinare il mio ultimo anno. Lui poteva non essere cambiato, ma io si . E’ tempo di reagire. Non ho più intenzione di lasciare che lui faccia il bullo con me.”
Tatum è un’adolescente come tante, con capelli biondi e occhi chiari. Bella, educata, gentile. Una come tante, ma non per Jared; lui è il bullo della scuola, il ragazzo che tutte desiderano, bello e dannato. Uno pieno di tatuaggi e dallo sguardo duro, dalla camminata da strafottente e dal carattere di un ragazzaccio. Lui è cattivo, ma solo con lei. Solo con Tatum.
Una volta erano amici, di quegli amici che si arrampicano sull’albero che divide le loro case per parlare, per guardarsi negli occhi e promettersi che, un giorno, gareggeranno insieme sulle macchine per le corse clandestine. Poi, tutto si è spezzato. Un semplice malinteso, o qualcosa di più?
Tate non lo sa, non capisce. Sa solo che, dopo un’estate passata con il padre, Jared è tornato e non le ha più rivolto la parola. Da “Tate” è passato a “Tatum”, e da qui è passato a evitarla, a insultarla, a isolarla da tutta la scuola. Cose pesante e pessime, che costringono Tate a fuggire per un anno. Tornare più forte di prima è l’unica soluzione. Combattere è l’alternativa per non impazzire. Lei adorava Jared, lo credeva un vero amico, lo amava. Ma se anche lui, adesso, capisse di amare lei?
Di più non vi dirò, ma vi consiglio una cosa: leggetelo quando c’è silenzio, quando avrete la mente libera da qualunque cosa, quando vi prenderete dieci minuti – magari di più – solo per voi. È una lettura piacevole ma che, in certi tratti, spezza il cuore. La durezza dei gesti di Jared mi hanno fatto arrabbiare in più punti e giuro che avrei voluto chiudere il libro e lasciar perdere, ma… ragazzi, è impossibile: lo si deve leggere tutto fino in fondo, e non si riuscirà a smettere, fidatevi! Per conto mio, l’ho divorato in una sola notte. E ho amato ogni riga.
Il fatto che questa serie (cinque libri in tutto, finora) affronti il delicato argomento del bullismo a scuola e il fragile rapporto tra gli adolescenti, la rende affascinante. Ho amato Jared per i suoi problemi, e finirete per farlo anche voi. Ho provato tenerezza per Tate e la sua incapacità di capire Jared, e anche questo, ve lo assicuro, capiterà anche a voi.
Il secondo libro, “Da quando ci sei tu”, è il punto di vista di Jared.
Mentre il primo, “Mai per amore” è raccontato da Tate e dagli occhi feriti di questa ragazza, il secondo è, in qualche modo, ancora più straziante. Vi consiglio anche questo, perché capirete molto di più e vi innamorerete perdutamente di questo New Adult e dei suoi protagonisti.
A luglio uscirà in Italia il terzo libro, che parlerà di un altro protagonista della serie.
E io sono certa che presto vi scriverò anche di questo e che vi dirò “Me ne sono innamorata!”, perché il potere di Penelope Douglas è proprio questo: far innamorare il lettore, coinvolgerlo così tanto da fargli dire “No, ma è già finito?”.
Elisa Gentile