ll dibattito sull’emergenza cinghiali in Sicilia è divampato di recente in tutta la sua asprezza, dopo i drammatici episodi di Cefalù ed altre zone interne della Sicilia. Sulla questione interviene adesso il presidente del comitato di proposta e protesta del Parco dei Nebrodi, Pietro Miraglia.
“La Giunta Regionale ha deciso di intervenire con provvedimenti straordinari che non coinvolgono il mondo venatorio per non fare un torto agli ambientalisti – afferma Miraglia – . Ancora non si è capito o si fa finta di non capire chel’emergenza cinghiali non può essere fermata da tavoli tecnici, dall’ ISPRA ecc…, l’emergenza cinghiali si può superare solo coinvolgendo il mondo venatorio. I cacciatori possono intervenire per cercare di limitare i danni causati dai cinghiali – prosegue Miraglia – dato che sono collaudati a questa attività venatoria, naturalmente collaborando con le forze dell’ordine. Forse si spera nella peste suina per debellare la specie di Sus scrofa, animale artiodattilo della famiglia Suidi originario dalle Eurasia e dal Nord Africa, che può raggiungere i 200 Kg. di peso, animale notturno che di giorno si nasconde nei boschi tra i cespugli, animale che non esita ad attaccare se prima non è disturbato, sono onnivori e avvolte cacciano animali più piccoli, si riproducono due volte l’anno mettendo alla luce da tre a dodici cuccioli. La riduzione dell’Habitat – conclude il presidente del comitato dei Nebrodi – ha provocato la concentrazione di queste specie in zone ristrette che causano danni all’agricoltura, ai boschi e alla piccola fauna quasi scomparsa, attaccando oggi anche l’uomo”.
Alberto Visalli