Il Comune di Sant’Agata Militello ha perso il finanziamento di 1.437.494 euro per la ristrutturazione dell’impianto sportivo “Fresina”. Incredibile ma vero. Evidentemente si sbagliava chi pensava che si fosse già toccato il fondo. Risorse perse, opere impantanate, decreti di finanziamento revocati. Pareva avessimo già visto tutto ed invece, purtroppo, per Sant’Agata le notizie buie non finiscono mai. Addio alle speranze di veder riqualificato lo storico impianto di contrada Piana. Un’opera già inserita a finanziamento nell’Aprile del 2013, settimo posto, su 170, in graduatoria nel decreto n° 563/S8 del 12 Aprile 2013, settimo posto confermato anche nel decreto n° 1106/S8 del 12 Agosto 2014, dopo la nuova graduatoria ripubblicata dall’assessorato turismo, sport e spettacolo della Regione a seguito dei ricorsi presentati da alcuni comuni rimasti esclusi dall’originaria assegnazione (leggi articolo in archivio). La doccia gelata con la cancellazione dei fondi, non solo per Sant’Agata ma anche per tutti gli altri progetti, è giunta qualche giorno fa. La giunta regionale (leggi la delibera regionale) ha prosciugato o quasi il capitolo destinato agli interventi per l’impiantistica sportiva, proprio quelli della misura di cui facevano parte 51 milioni 900 mila euro di fondi. Questo a causa della perdita di una consistente fetta di Fondi Pac, circa 800 milioni, che il governo di Roma ha tolto alla Sicilia, a causa dei ritardi del governo Crocetta nella spesa di quelle stesse risorse del Piano di azione e coesione.
Degli oltre due miliardi destinati alla Sicilia, infatti, al 30 settembre del 2014 non era stato speso più di 1,6 miliardi di euro. Mal comune mezzo gaudio dirà qualcuno. E invece no! Perche la Sicilia, nel riprogrammare la ripartizione dei fondi che le sono rimasti, ha stilato dei precisi criteri, individuando per la salvezza degli interventi da coprire, nell’ordine, 1) progetti con impegni giuridicamente vincolanti certi, 2) progetti strategici e/o con contenziosi, 3) progetti con gara con aggiudicazione definitiva, 4) progetti con con gara con aggiudicazione provvisoria, 5) progetti con gara in corso. Restano fuori invece, nell’ordine stabilito dalla Regione, i progetti con solo decreto di finanziamento e quelli senza decreto.
In virtù di ciò, alcune opere programmate sono state salvate, in particolare nel capitolo per l’impiantistica sportiva sono rimasti appena 2 milioni 999 mila euro per la piscina di Paternò ed il Velodromo di Noto. Due opere che, nella graduatoria in cui lo stadio di Sant’Agata era classificato al settimo posto, figuravano ben dietro, rispettivamente al decimo e quindicesimo posto. Non appare dunque difficile intuire che se qualcuno al comune di Sant’Agata Militello, negli ultimi due anni e mezzo, avesse fatto qualcosa per portare avanti l’iter burocratico, probabilmente quel progetto oggi sarebbe rientrato in una di quelle categorie che la regione ha deciso di “salvare”. E invece no. L’iter è bloccato, tutto fermo, impantanato. La palude in cui è piombata Sant’Agata, dopo tutti gli altri finanziamenti persi, ha così risucchiato anche il campo “Fresina”. E la città continua ad assistere attonita.