Non è la prima, non sarà, purtroppo, probabilmente nemmeno l’ultima volta che un organo superiore smentisce clamorosamente l’amministrazione comunale di Sant’Agata Militello. Senza star qui a tirare fuori anche questo lungo elenco di “topiche” certificate del gruppo Sottile, dallo stipendio del segretario alla nomina degli esperti, informiamo oggi della nuova smentita che il nostro primo cittadino ha ricevuto, stavolta dalla Corte dei Conti. La questione in oggetto riguarda l’integrazione dell’organo di revisione contabile del Comune, da parecchi mesi in attesa di essere trattata in consiglio comunale. La proposta era stata presentata lo scorso mese di Marzo dal presidente del consiglio comunale Antonio Scurria, che aveva sostenuto la necessità di adeguare l’organo di revisione al dettato della stessa Corte dei conti che aveva ritenuto “in materia di controlli finanziari sugli enti locali la complessa e delicata attività svolta dall’organo di revisione richiede, anche per i comuni ricompresi tra 5.000 e 15.000 abitanti, una struttura forte e solida che solamente una composizione collegiale può garantire”.
Una normale questione procedurale come tante altre. Le “interpretazioni della regia” , integrazione del collegio ma solo alla fine del mandato del revisore unico, hanno portato alla richiesta di un parere alla corte dei conti, bloccando l’iter. La risposta della Corte dei Conti non ha quindi lasciato dubbi : “Si ritiene che l’Ente possa procedere all’integrazione o al rinnovo dell’organo di revisione in via immediata, senza attendere la naturale scadenza del mandato, in quanto si tratta di regolarizzare una situazione di per sé illegittima, perché in contrasto con la normativa vigente nella Regione siciliana”.
“Esprimo soddisfazione per il pieno riconoscimento della tesi che avevo sostenuto – ha dichiarato Scurria –. Spiace rilevare, ancora una volta, come vengano puntualmente sconfessate le tesi di chi, per solo ed inutile spirito di contrasto e contrapposizione con la presidenza del Consiglio Comunale, ha strumentalmente messo in discussione una procedura amministrativa cristallina, volta solamente a ristabilire la legittimità della composizione di un organo fondamentale per il regolare funzionamento dei controlli interni all’Ente locale”.