E’ scaduto il 30 settembre scorso il termine concesso con l’ultima proroga dal Ministero dell’Interno agli enti locali siciliani per l’approvazione dei bilancio di previsione per l’anno 2015. A partire dai prossimi giorni potrebbero scattare dunque i commissariamenti per i comuni inadempienti. Il presidente del Consiglio Comunale Antonio Scurria ha comunicato all’assessorato regionale delle Autonomie Locali che il comune di Sant’Agata Militello non ha ancora provveduto ad adottare il bilancio per l’esercizio finanziario 2015. “Nessuna responsabilità – scrive il presidente Scurria – può essere addebitata al Consiglio Comunale, atteso che lo schema di bilancio ancora non è stato adottato nemmeno dalla giunta e nessuna proposta risulta trasmessa all’Ufficio di Presidenza per l’inserimento all’ordine del giorno del consiglio”. Lo scorso anno il bilancio fu approvato il 18 dicembre, dopo l’insediamento di un commissario regionale. Anche quest’anno la strategia della giunta Sottile sembra quella di voler sostanzialmente esautorare il Consiglio da ogni attività programmatoria, portando in aula il bilancio il più tardi possibile, quando tutte le risorse sararnno già impegnate e nulla potrà essere più modificato. Peccato che a pagare il salato conto delle “strategia” del sindaco e del suo entourage siano sempre e solo i cittadini. Infatti, in caso di mancata approvazione del bilancio entro i termini, la legge consente esclusivamente una “gestione provvisoria” durante la quale “l’ente può disporre pagamenti solo per l’assolvimento delle obbligazioni già assunte, delle obbligazioni derivanti da provvedimenti giurisdizionali esecutivi e di obblighi speciali tassativamente regolati dalla legge, per le spese di personale, di residui passivi, di rate di mutuo, di canoni, imposte e tasse, ed, in particolare, per le sole operazioni necessarie ad evitare che siano arrecati danni patrimoniali certi e gravi all’ente”. Nessuna spesa non obbligatoria per legge o per contratto potrà pertanto essere assunta dal comune di Sant’Agata Militello fino all’approvazione del bilancio di previsione che, tenuto conto dei tempi tecnici fissati dai regolamenti per il deposito della proposta e per l’acquisizione dei pareri ed eventuali emendamenti, non potrà avvenire prima di un mese, e cioè, nella migliore delle ipotesi, a novembre inoltrato. Casse comunali in stallo, pertanto, anche per acquisti di pochi euro, non per mancanza di fondi ma per precisa disposizione normativa conseguente alla mancata approvazione del bilancio.