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Giudice di pace, ecco perché, dopo il pasticcio, Sant’Agata riapre.

Può riaprire l’ufficio del giudice di pace di Sant’Agata Militello. Dopo il “pasticcio” dell’amministrazione comunale Sottile che non aveva ottemperato agli adempienti determinando l’esclusione dagli uffici del giudice di pace salvati dalla chiusura a Novembre dello scorso anno, Sant’Agata usufruisce della riapertura dei termini concessa dal Ministero della Giustizia ed ottiene la riapertura del presidio.  “Oltre al mancato riscontro da parte dell’ente locale interessato alle note di sollecito ministeriali tempestivamente inviate, ove erano altresì evidenziate le criticità riscontrate, risulta inoltre documentalmente provata la mancata osservanza dei termini relativi alle certificazioni in tema di formazione”. Era questa la motivazione ufficiale trasmessa da via Arenula per spiegare le motivazioni di quel provvedimento di esclusione dell’ufficio santagatese. Salvatore Sanna1 Fortunatamente, però, era giunta la scialuppa di un emendamento presentato al decreto Milleproroghe, sostenuto con forza ed attenzione dal Senatore Bruno Mancuso e dal Gruppo Area Popolare, che consentiva l’estensione al 30 Luglio 2015 dei termini entro cui gli enti locali interessati possono chiedere il mantenimento degli uffici dei Giudici di Pace. E così Sant’Agata potrà riavere l’ufficio del giudice di pace. “Accogliamo con entusiasmo l’annunciata riapertura dell’Ufficio del Giudice di Pace di S. Agata Militello  – afferma il consigliere Salvatore Sanna – . Come gruppo di maggioranza consiliare, ci siamo costantemente interessati della vicenda ed abbiamo avuto sempre a cuore le sorti di quello che ormai, dopo la chiusura della Sede Distaccata del Tribunale, è per la nostra cittadina l’ultimo presidio giudiziario possibile”. antonio-scurriaGli fa eco il presidente del consiglio Antonio Scurria: “Fortunatamente il Ministero della Giustizia ha riaperto i termini, consentendo al comune di S.Agata di poter ripresentare l’istanza dopo le note vicissitudini amministrative che avevano portato lo scorso anno alla soppressione dell’importante presidio”.

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