Il Senatore Bruno Mancuso non condivide la scelta sulla riforma delle Autorità Portuali, che prevede che Messina sia accorpata a Catania ed Augusta, con quest’ultima, “porto core”, a mantenere la sede. “La scelta del Ministro delle Infrastrutture Del Rio non è condivisibile – afferma Mancuso – perché basata su criteri che non tengono conto della specificità dell’area dello stretto e della sua importanza strategica, nonché della scarsa omogeneità gestionale del sistema Augusta-Catania-Messina, a prescindere dai volumi di traffico che comunque premierebbero Messina o Catania.
Si sceglie Augusta solo perché anni fa, ai tempi del governo Berlusconi, fu classificata in sede europea come porto “core”, e non si sa in base a quali valutazioni se non quelle di “segnalazioni politiche” – sostiene Mancuso – che lasciano poco spazio a principi di ottimizzazione gestionale ed uniformità strategiche per essere eletta a sede di autorità portuale di un accorpamento che trova ragione in una zonizzazione geografica (Sicilia orientale) che non risponde alle reali esigenze di omogeneità gestionale che può essere riservata all’area integrata dello stretto, assolutamente univoca e complementare per i comuni interessi che riveste. Faremo ogni sforzo – conclude il Senatore santagatese – per convincere il Ministro e le commissioni tecniche che hanno lavorato a questo nuovo assetto, peraltro necessario perché imposto dalla Comunità Europea, che il decreto presentato è oltremodo penalizzante per la città di Messina, per il ruolo del suo porto e per la storica funzione di controllo sui traffici marittimi, ma anche insufficiente sulle motivazioni che non giustificano un accorpamento di tale guisa, ancor più con la lontana Augusta responsabile delle attività e della sovranità gestionale di aree che, per la delicatezza che presentano, rientrano nelle sfere di competenza tecnica e politica di Messina e dei messinesi”.