Sono in corso accertamenti da parte della Polizia scientifica su alcune munizioni sequestrate nel corso dell’ultimo blitz degli agenti del Commissariato di Sant’Agata Militello sui Nebrodi. Le indagini serviranno a far luce su un nuovo episodio intimidatorio perpetrato ai danni dell’ente Parco dei Nebrodi, dello stesso dirigente del commissariato di Polizia santagatese Daniele Manganaro, e della guardie zoofile di Pettineo. Secondo quanto riferito dalla Questura, infatti, alcune buste di carattere intimidatorio contenenti proiettili, sono state indirizzate tempo fa proprio al Commissariato di Sant’Agata di Militello, all’Ente Parco dei Nebrodi ed alle Guardie Zoofile di Pettineo. Le munizioni sequestrate rientrano nel bilancio della nuova intensa attività di monitoraggio e controllo del territorio del Parco dei Nebrodi, zona tradizionalmente vocata alla produzione di prodotti alimentari di alto livello. Salute pubblica ed ambiente gli obiettivi dei poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di S.Agata Militello che proprio nei giorni scorsi hanno passato al setaccio il territorio di San Fratello con l’ausilio del Corpo di Vigilanza del Parco dei Nebrodi, delle Guardie Zoofile dell’EPS di Pettineo ed in collaborazione con tre veterinari dell’Asp di Sant’Agata di Militello. L’attività svolta ha portato alla denuncia a piede libero di cinque soggetti. I reati contestati vanno dalla detenzione abusiva di armi e munizioni, alla ricettazione, macellazione clandestina e maltrattamento di animali. A questi si aggiungono esercizio abusivo della professione di veterinario e detenzione e somministrazione agli animali destinati all’alimentazione, di farmaci scaduti o guasti. Farmaci non solo scaduti o guasti ma anche privi di qualsivoglia prescrizione medica o controllo veterinario sui tempi di sospensione del farmaco, necessari per impedire conseguenze sulla sicurezza alimentare. I poliziotti hanno sequestrato flaconi di antiparassitario per bovini ed ovi-caprini, farmaci ed attrezzature necessarie per la somministrazione di terapie tra cui siringhe, aghi e provette per i prelievi di sangue. Trovati negli allevamenti boli endoruminali, generalmente utilizzati per l’identificazione elettronica dei bovini e, per legge, ritirati dal veterinario che ha seguito la macellazione delle bestie. I controlli esperiti sui boli trovati a San Fratello hanno confermato che risultavano inseriti in bovini già macellati presso il mattatoio di Avellino, pertanto illecitamente detenuti, e la cui presenza a San Fratello lascia ipotizzare l’utilizzo degli stessi in animali non a norma. A ciò si aggiunga il rinvenimento di attrezzature utilizzate per la macellazione clandestina e per falsificare l’identità anagrafica e sanitaria dei bovini. Nelle abitazioni perquisite i poliziotti hanno rinvenuto un cospicuo numero di proiettili Fiocchi, calibro 12 e calibro 16, comunemente utilizzati per la caccia illegale ai cinghiali, nonché 5 bossoli calibro 9, bossoli calibro 8 Flobert e bossoli di munizione da caccia calibro 36 ad anima liscia.