Avevamo lasciato dodici mesi fa il 2014 parlando di un paese col “passo del gambero”, che vedeva deluse ambizioni di sviluppo e le più comuni aspettative sociali. Purtroppo il 2015 non sembra essere stato da meno, anzi, se possibile ancora peggiore per lo sviluppo e le aspettative della città. E così se il 2014 era l’anno da “PROFONDO ROSSO” per Sant’Agata Militello il 2015 non può che essere stato “L’ANNO DEL CROLLO”.
L’assonanza è persino troppo scontata. L’aggravarsi del crollo del lungomare di viale Regione Siciliana del 2 Novembre scorso è l’esempio più lampante di quanto, a fronte di una calamità naturale non imputabile ad alcuno, l’inerzia e l’approssimazione amministrativa possano trasformare un danno serio in qualcosa di ancor più grave, ai limiti dell’irreparabile. Una lunga fila di transenne a sentinella di quella ferita sulla banchina, dal 22 Ottobre 2014 al 2 Novembre 2015, e nulla più. E così se lo scorso anno ci volevano poco più di 600 mila euro, adesso ne servono 1 milione 600 mila, e speriamo sia finita qui.
L’altro ritaglio simbolo dell’anno del crollo santagatese che abbiamo scelto per la nostra copertina è quello dello stadio “Fresina”.
Le erbacce a farla da padrone e, sullo sfondo, un terreno desolato ed una porta di calcio nella quale nessun pallone ormai rotola più. Lo stadio abbandonato, quello stadio per cui erano pronti da oltre due anni 1.437.494 euro per la riqualificazione. Soldi persi, ingoiati dalla Regione che ha asciugato il capitolo di bilancio. In tutta la Sicilia sono state salvate solo due delle opere rientranti in quel capitolo, per giunta ben dietro nella graduatoria rispetto a Sant’Agata. Quelle amministrazioni avevano già prodotto atti giuridicamente vincolanti certi, tali da rendere inattaccabile il finanziamento. A Sant’Agata non è stato invece fatto altro che riempire faldoni di verbali e deposizioni. E così Sant’Agata ha perso la sua squadra di calcio, quella che sta brillando e dominando il campionato di Promozione, che sta tentando di riportare in alto il nome dello sport santagatese, ma è costretta a farlo lontano da casa, chiedendo ospitalità alla vicina Capo d’Orlando, visto che anche l’altro campo di gioco a Sant’Agata, il “Daniele Romano” di Rosmarino non è stato messo a norma per ottenere l’omologazione.
Lo sport, i giovani, fuori da Sant’Agata dunque, così come era accaduto tutte le sere in un’estate assolutamente anonima, tra cantieri, disorganizzazione e nessuna iniziativa degna di nota, se non quella di qualche comitato cittadino.
Sulle macerie della Sant’Agata che crolla, un’amministrazione che le tenta tutte e che ha dato prova di incredibili qualità acrobatiche, pur di rimanere in sella.
Potremmo fare, come negli anni scorsi nel resoconto di fine anno, una lunghissima lista di cose che non vanno, di criticità irrisolte, di problemi che si sono aggravati, di situazioni persino paradossali e contraddittorie dal bilancio in giù, ma stavolta rischieremmo seriamente di essere ripetitivi e tediosi.
Per chi ha voglia di farsi un’idea vi proponiamo il testo della mozione di sfiducia appena presentata dai consiglieri di opposizione.
Il 2016 si aprirà proprio all’insegna di quella mozione. Sarà discussa a Gennaio, nei primi 28 giorni. Vedremo come andrà a finire… vedremo se, ancora una volta, prevarranno le doti acrobatiche per rimanere su quella sella o se, stavolta, le ragioni del paese saranno più forti. Noi una mezza idea ce l’abbiamo già, ma aspettiamo.
Intanto possiamo solo augurare ai nostri lettori, ai nostri amici e non solo, a tutti, che il 2016 sia certamente un anno migliore per tutti, un anno migliore per Sant’Agata!