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Ex provincia, clamorosa lettera del commissario. “Niente soldi, pronti a chiudere strade e scuole”

Suona un po’ così: “Non abbiamo soldi a disposizione, dunque, non vi lamentate per strade che franano o problemi nelle scuole perché non ci resterebbe altra alternativa che chiuderle”. La sintesi è forse un po’ estremizzata ma non si discosta poi tanto dalla sostanza di ciò che il commissario straordinario dell’ex provincia di Messina Filippo Romano ha scritto ai sindaci del 108 comuni ed ai dirigenti scolastici.
IMG_7095x“Il quadro finanziario definito dalla legge di stabilità 2016 ed i pesanti tagli sanciti dalle manovre nazionale – scrive Romano – hanno contribuito ad aggravare la già profonda crisi economica e finanziaria del comparto pubblico ex provinciale”. Secondo Romano la situazione in Sicilia è così preoccupante a tal punto da mettere in discussione “la sopravvivenza stessa degli enti locali, privando la collettività dell’erogazione dei servizi pubblici essenziali”.
Quello che Romano non dice, e non può dire, è nei fatti il timbro del fallimento  della politica crocettiana di una riforma delle province di facciata che, nei fatti, ha svuotato gli enti intermedi di fondi e competenze lasciando all’abbandono e senza un padrone tutti quei settori della pubblica amministrazione, come per l’appunto strade e scuole, di cui le province si occupavano. Laconico ciò che il commissario Romano espone ai sindaci ed ai presidi:
IMG_7096y“Non solo questa amministrazione non è più in condizione di sostenere spese per interventi straordinari ma si trova costretta a ridurre al massimo anche gli interventi ordinari, mettendo a rischio le funzioni fondamentali della manutenzione dell’edilizia scolastica e della viabilità provinciale”. Un’ammissione gravissima quella di Romano che certifica come la  Sicilia abbia nei fatti abdicato, rinunciato ad assolvere  uno dei suoi compiti fondamentali, la garanzia dei diritti elementari. Alla luce di ciò ai sindaci ed ai dirigenti scolastici non rimarrà probabilmente che tenersi le strade con le frane o le scuole sangherate, evitando persino di lamentarsi, perché potrebbe andargli molto peggio.

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