“Dimissioni congelate, per un paio di giorni”, aveva dichiarato al fido cronista il sindaco Sottile. La sensazione, una settimana dopo, è che quelle dimissioni più che congelate si siano proprio ibernate! Una settimana dopo la formalizzazione dell’uscita dalla Giunta di Maria Carmela Trovato, che ha preferito rimettere il mandato prima di vivere il deja vu del defenestramento del predecessore Minciullo, il mistero sull’esecutivo Sottile rimane. Tutto tace, almeno apparentemente, dalle stanze di Palazzo Faraci. La stessa Maria Carmela Trovato ha deciso quindi di protocollare le proprie dimissioni, mentre il sindaco continuava invece a tenerle nel cassetto, in attesa di tirarle fuori non appena la sua “gioiosa macchina” avrebbe trovato l’ennesima quadra nel suo sistema monocolore. L’amministrazione Sottile, dunque, ci ripropone un teatrino già visto, tutta presa con pesi e contrappesi della sua coalizione.
L’erede naturale del posto in giunta della Trovato (al di là di fantasiosi nomi tirati fuori da qualcuno dal cilindro) è ovviamente Rita Fachile, assessore ombra negli ultimi mesi, che, proprio con la sua incessante presenza, le ha di fatto dato la spallata definitiva . Il problema di Fachile è però che a tutto pensa fuorché di lasciare il posto in consiglio, chissà forse memore della fine politica che le due precedenti “quote rosa” hanno fatto. Il doppio ruolo di Fachile, indiscussa protagonista delle turbolente vicende amministrative sin dall’indomani delle elezioni col primo di una lunga serie di ricorsi, (l’ultimo è ancora pendente al Cga sulla surroga di Donato) non permetterebbe però al Pd di muovere le proprie pedine come immaginato (Zingales bussa alla porta), da qui il famoso “congelamento” . Sulla vicenda, da segnalare intanto la richiesta ufficiale di accesso agli atti presentata dal consigliere Domenico Barbuzza, che ovviamente, non ha avuto ancora riscontro.
La storia però, potrebbe non essere finita qui…
A quanto pare, infatti, Sottile avrebbe un’altra grana da risolvere . Tra i pericolanti è tornato ad esserci, o meglio non ha mai smesso di esserlo, l’assessore Nino Testa. Un destino da sempre turbolento quello del vice sindaco il cui defenestramento è stato sollecitato in consiglio, nella discussione sulla mozione, dall’indipendente Enrico Natale, il quale, nelle ultime settimane, ha piazzato due stoccate non da poco con le sue interrogazioni. Spifferi di palazzo parlano quindi di un insistente pressione per estromettere Testa dalla Giunta. Per quanto Natale da sempre sponsorizzi il già esperto Massimo Morello, in pole position ci sarebbe invece il consigliere del “Megafono” Calogerino Maniaci, pronto a rompere gli indugi, sostenuto da rappresentanti politici “territoriali”, e lanciarsi nella volata, chissà, magari in vista di qualcosa “di più” per la prossima tornata.
Il teatrino pasquale prosegue, la città, intanto, assiste attonita e inerme.