A testa altissima, consapevoli che, voltandosi indietro, si può soltanto scorgere una storia fatta di successi e risultati concreti, sotto gli occhi di tutti, di crescita e sviluppo di una cittadina, indubbiamente anche di errori, certo, nessuno può dirsi infallibile, ma senza tema di smentita una storia che racconta dei nove anni più splendenti della vita amministrativa santagatese. Così Sant’Agata, quella Sant’Agata che vuole guardare al futuro, quella Sant’Agata che ha fretta di chiudere una delle pagine amministrative più buie della sua storia, quella targata Sottile, è chiamata ad un sussulto di orgoglio, a risvegliarsi da quella sorta di torpore in cui è piombata ormai da tre anni.
La miccia è stata riaccesa dall’iniziativa dal titolo “SantAgata, quale futuro?”, lanciata dall’Associazione culturale “SantAgata Informa”, che ha voluto invitare amici e sostenitori, per riaprire un dibattito che da troppo tempo sembra essere scemato, anestetizzato nelle continue “mortificazioni” che un paese alla deriva è costretto a subire. Il riscontro dell’assemblea è stato di quelli importanti.
Tutti coloro che sono stati chiamati hanno risposto presente, in tanti hanno dimostrato voglia di rimboccarsi le maniche e lavorare , concretamente, affinché Sant’Agata volti finalmente pagina. Ad altri il perpetuo, triste ed esclusivo esercizio della calunnia e del discredito. Il dibattito di quanti vogliono voltar pagina vive certo sulla critica, politica e mai offensiva, ma anche e soprattutto sulle proposte e sulle idee per il futuro, sul desiderio di riaprire il dialogo col mondo delle associazioni, di ritrovare lo slancio nella progettazione dei lavori pubblici, sul piacere di ritrovare lealtà amministrativa, senza più bisogno degli alibi di bilancio o di altre coperte di Linus dietro cui rifugiarsi, paravento di ogni fallimento. Sul bisogno ormai vitale di servizi minimi, di strutture sportive, ricreative e culturali, di manutenzioni e cura della città, che in questi tra anni sono diventati una chimera, di una politica strategica che non è mai esistita in 58 mesi di governo Sottile. L’assemblea riunita al ristorante “Costa Sicana” ha soprattutto dimostrato di aver voglia di pace sociale e di serenità, di avere desiderio che l’impegno concreto per il paese e le tante esigenze dei suoi cittadini abbiano finalmente il sopravvento sulla caccia agli untori, e sull’eterna lotta tra Guefli e Ghibellini.
Da Daniele Corrao, giovane avvocato, che ha introdotto il dibattito, al Senatore Bruno Mancuso, che ha aperto i lavori, dai consiglieri comunali tutti d’opposizione, che sono intervenuti, che hanno presenziato e si sono fatti promotori del loro messaggio di disponibilità, ai coordinatori dei gruppi politici, Gianluca Amata, Massimiliano Fabio, Benedetto Caiola ed Antonio Ortoleva ai professionisti. Dai rappresentanti delle associazioni sportive ai commercianti, dagli esperti contabili e di edilizia sociale ai cittadini comuni ed i giovani. Ognuno degli intervenuti ha portato benzina al motore di una macchina che vuole ripartire, un movimento che vuole essere locomotore di una città evidentemente delusa e mortificata dalla gestione amministrativa attuale e che, al contrario, vuole ad ogni costo tornare a riprendersi la propria leadership territoriale, vuole tornare ad essere protagonista del futuro del territorio dei Nebrodi, e non poco più che spettatrice relegata in tribuna di una partita giocata sul campo da altri.
“SantAgata, quale futuro?” non è stato un antipasto di campagna elettorale, tanto meno è stata una Reunion nostalgica , come alcuni vorrebbero bollarla.
“SantAgata, quale futuro?” è stato solo il primo passo di un percorso che vuole riportare l’entusiasmo tra i santagatesi, vuole riaccendere il dibattito e far tornare la voglia ai cittadini di essere protagonisti e di godere dei frutti di un buon governo. Frutti irrimediabilmente smarriti da quell’infausto 10 Giugno 2013.
Hanno collaborato Samanta Pino, Alberto Visalli, Francesca Alascia