“Fa piacere che il Governo Regionale dimostri, finalmente, attenzione per la Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura e Pesca di Messina, ma credo che il rilancio della Camera passi non da un governo “politico” bensì dall’inserimento nella sua governance di elementi di managerialità e competenza e soprattutto visioni strategiche dello sviluppo dell’intero territorio provinciale”.
Lo ha affermato il Senatore Bruno Mancuso (Ap), a margine dell’incontro organizzato dalla Confcommercio di Messina nel quale il vicepresidente della Regione Sicilia, assessore alle attività produttive, Mariella Lo Bello ha annunciato che a breve la Camera di Commercio avrà un governo politico con la ricostituzione dei suoi organi di gestione. “Le Camere di Commercio con la nuova normativa non saranno più solo agenzie di servizi – ricorda Mancuso – ma anche agenzie di sviluppo, ricerca ed innovazione, per la creazione di nuove imprese (con attenzione particolare all’imprenditorialità giovanile e femminile) e l’assistenza per il reperimento dei fondi comunitari. Non si può guardare alla gestione della nuova Camera di Commercio con logiche autoreferenziali del passato, derivanti da equilibri numerici tra le varie categorie imprenditoriali ed associative, ma bisogna riferirsi, soprattutto, alle nuove funzioni attribuite dalla legge. E’ auspicabile – prosegue Mancuso – che la Camera di Commercio di Messina, che ha conservato la propria autonomia nonostante il mancato raggiungimento dalla soglia minima di ottantamila imprese iscritte, grazie ad un emendamento presentato dal sottoscritto e dal senatore reggino Caridi nel decreto “mille proroghe” per le Camere operanti nelle città metropolitane, possa divenire realmente un elemento di sviluppo del territorio messinese. Nel rispetto dell’autonomia di scelta delle categorie e delle realtà che ne fanno parte, sarebbe opportuno – conclude Mancuso – che si abbandonassero criteri di appartenenza partitica o corporativa, e si pensasse a soluzioni di alto profilo con capacità e competenze di cui abbisogna non solo la Camera di Commercio, ma anche altre strutture dell’Area Metropolitana”.
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