Promesse da marinaio, facili proclami dal palco e rassicurazioni di facciata non bastano più, a nessuno. Non bastano ad una società che attende certezze ed un sostegno concreto dopo una stagione nella quale ha dimostrato una grandissima capacità organizzativa, oltreché dirigenziale, vincendo un campionato pur essendo costretta a peregrinare ogni settimana alla ricerca di un campo per allenarsi e per giocare. Non bastano soprattutto ad una cittadinanza ormai stanca di vedere naufragare i progetti di sviluppo del paese, dispersi tra pastoie ed incertezza che l’amministrazione Sottile continua a nascondere dietro i suoi paravento preferiti.
Dopo tre anni di “nulla”, dunque, adesso l’amministrazione è chiamata ad assumersi la responsabilità di fronte alla gente. Far scomparire ancora una volta il calcio a Sant’Agata, cancellare l’impresa che sul campo la squadra di Cambria ha appena compiuto, o garantire il minimo sindacale per permettere al Città di S.Agata calcio di giocare al “Fresina”. E’ lo stesso presidente del sodalizio biancoazzurro Francesco Maiorana a lanciare l’ultimatum. Intervistato dalla testata on line “Sicilia Sportiva”, Maiorana non usa mezze misure: “Non è pensabile che il Città di Sant’Agata possa disputare il massimo campionato regionale lontano dal “Fresina” – afferma Maiorana – . Ad inizio anno siamo stati rassicurati al riguardo, stiamo sulla riva del fiume ad aspettare. Non chiedo certo di giocare a “San Siro”, né credo ai miracoli di un campo in sintetico in meno di quattro mesi, dato che purtroppo come amministrazione non sono stati sfruttati i fondi a disposizione. Credo, però, che rendere agibili le tribune e utilizzabili gli spogliatoi sia veramente il minimo. Questa è la conditio sine qua non per l’iscrizione del Città di Sant’Agata al prossimo campionato di Eccellenza. In caso contrario, non parteciperemo al torneo con grandissimo dispiacere “. (Qui l’intervista completa di Sicilia Sportiva)
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