A seguito dell’emissione della recente ordinanza sindacale n. 62/2016 non viene più effettuato il ritiro dei rifiuti indifferenziati conferiti dalle utenze non domestiche e commerciali. Perché dunque continuare a pagare quel servizio, evidentemente non reso, all’impresa Gilma, affidatria dell’appalto? Lo chiedono i consiglieri comunali di opposizione Barbuzza, Ortoleva e Gumina che hanno presentato una mozione affinchè s’impegni l’amministrazione comunale a rimodulare urgentemente, a seguito della propria ordinanza n. 62/2016 e con decorrenza dalla data di emissione della stessa, i costi del servizio affidato alla Gilma e, conseguentemente, a revocare, annullare o modificare gli atti amministrativi adottati, tenendo conto, in base ad un dettagliato computo dei costi effettivi, dei risparmi di spesa derivanti dalle diverse modalità di espletamento del servizio di raccolta dei RSU. Lo stop alla raccolta della frazione secca presso le utenze non domestiche e gli esercizi commerciali è stato imposto a seguito dell’ordinanza del Presidente della Regione con cui si ricorre per un periodo temporaneo ad una speciale forma di gestione dei rifiuti nel territorio della Regione , a seguito delle recenti emergenze legate alle discariche. A seguito di ciò è stato imposto il divieto a tutte le utenze non domestiche/commerciali del Comune del conferimento indifferenziato dei R.S.U. e che tutti i rifiuti prodotti da tali utenze vengano conferiti esclusivamente al servizio pubblico di raccolta in modo tassativamente differenziato secondo il calendario vigente al C.C.R di C.da Rosmarino, prevedendo aspre sanzioni per i trasgressori. “Occorre procedere alla rimodulazione dei costi ed alla rivisitazione degli atti amministrativi di affidamento, tenendo conto dei servizi effettivamente espletati – sostengono i consiglieri di opposizione. Da detta rimodulazione scaturirebbero certamente significativi risparmi per i cittadini, atteso che il costo degli affidamenti grava al 100% sul bilancio dell’Ente con copertura integrale a carico della tariffa”.