Gli avvocati Giuseppe Mancuso e Alfredo Monici, difensori del sessantenne operaio agricolo di S.Marco d’Alunzio, Alfio Arcodia, hanno impugnato il provvedimento con il quale il dr. Ugo Molina, Gip del Tribunale di Patti, a conclusione dell’interrogatorio di garanzia dell’indagato, ne aveva disposto la traduzione nella casa circondariale di Messina – Gazzi. L’uomo, lo ricordiamo, è accusato di tentato omicidio per aver inferto una coltellata alla gola ad un 76enne di San Marco al culmine di una lite.
I fatti risalgono allo scorso 10 Agosto ed Arcodia, dopo 4 giorni di fuga, si consegnò ai Carabinieri. I legali del 60enne ritengono, dunque, che la misura più severa della detenzione in carcere sia esagerata per una serie di ragioni che hanno illustrato in un corposo atto depositato presso la cancelleria del Gip del Tribunale di Patti. I due legali infatti ritengono che nel caso dell’Arcodia non sussista nessuno dei presupposti previsti dalla legge per il suo mantenimento in carcere. Ed hanno evidenziato che il pericolo di fuga è assolutamente incompatibile con la sua spontanea costituzione alle forze dell’ordine, così come inconciliabile col suo stato di incensuratezza appare il pericolo di reiterazione di delitti della stessa specie, soprattutto se si considera che l’Arcodia, non solo è incensurato ma non ha mai avuto e non ha carichi pendenti di qualsiasi tipo. Secondo i due legali si è trattato al più di un delitto d’impeto maturato all’esito di una furiosa litigata. Hanno pure osservato che non vi può essere neanche il pericolo di inquinamento delle prove posto che già sono state raccolte decisive testimonianze a carico del prevenuto che, comunque, non ha negato il fatto anche se non se ne è assunta la responsabilità. Nel loro atto di impugnazione hanno infine sostenuto che la concessione degli arresti domiciliari con l’assistenza del braccialetto elettronico ben potrebbe garantire le garanzie paventate dal Magistrato. Si attende ora la fissazione dell’udienza che si prevede per i primi giorni di settembre.
Cronaca