La Cisl denuncia i forti ritardi che si registrano sul distretto D31 Sant’Agata Militello per l’erogazione del sussidio economico ai nuclei in condizioni di estremo disagio, il SIA (Sostegno per l’Inclusione Attiva). «Non ci risulta che si sia dato corso alle direttive ministeriali e regionali in termini di coinvolgimento considerato che i Distretti Socio-Sanitari e i Comuni si sono limitati ad affiggere negli albi comunali un freddo avviso per la presentazione delle domande», è l’accusa del referente della Cisl territoriale, Calogero Emanuele. Per la Cisl è necessaria una rete di organizzazione che metta insieme Servizi Sociali dei Comuni, Centri per l’impiego, Scuole, Servizi Sanitari, Parrocchie, Caritas, Associazione di volontariato, Centro di Assistenza Fiscale, con un punto unico di accesso rappresentato dal Servizio di Segretariato Sociale, anche Distrettuale. «Insomma – chiede il sindacalista – l’istituzione di una équipe multidisciplinare per individuare e progettare gli interventi rivolti alla famiglia ed ai suoi componenti. E di questo se ne dovrebbero occupare i Distretti Socio Sanitari ma, per quanto ci è dato sapere, nessuna iniziativa seria è stata intrapresa in tal senso. Assistiamo, invece, sul Distretto D31, a banali incontri che creano solo confusione e sovrapposizioni, aggravati anche dalla duplicazione di competenze tra Distretto e Ambito Territoriale Ottimale, con una sorta di competizione e trasversalismi che fanno male all’utenza». Insomma, la Cisl denuncia il rischio concreto che nei 18 comuni del Distretto Socio – Sanitario 31, con capofila Sant’Agata di Militello, ancora una volta si perda un’opportunità vanificando gli effetti di una normativa che tutela le fasce deboli e i bisognosi che potrebbero avere un sostentamento economico mensile che va dagli 80 ai 400 e per 12 mesi, attingendo al fondo regionale che ammonta a 392.236.879 euro. «Questo – aggiunge Emanuele – si somma ai ritardi che ne derivano dalla mancata attuazione del Piano di Zona 2013-2015, con una programmazione triennale di 1.762.161 euro, ai fondi dei Piani di Azione e Coesione (PAC) Anziani che ammontano a 764.526 euro di cui 38.226 già anticipati e Minori pari a 471.821 euro di cui 23591 già anticipati che sembrano definitivamente perduti. Oppure, ancora, ai 48.822 euro relativi al buono socio sanitario per anziani e disabili non autosufficienti per 102 richiedenti». Gli Enti, quindi, lamentano la mancanza di risorse ma poi non hanno la capacità di programmazione e soprattutto di trasparenza e su questo versante la Cisl è pronta a denunciare ritardi ed omissioni di tutti i Distretti inadempienti alle autorità competenti chiedendo anche l’intervento sostitutivo dell’Assessorato Regionale.