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Il diabete in gravidanza: cause, sintomi e terapia

Durante la gravidanza è importante monitorare attentamente il livello di glucosio nel sangue poiché, valori glicemici elevati, possono associarsi ad una serie di complicanze materno-fetali: infezioni urinarie, ipertensione gravidica, gestosi, malformazioni fetali, aborto, morte tardiva del feto, parto pretermine e macrosomia. Per questo è importante che le donne che intraprendono una gravidanza mantengano livelli normali di glicemia e, dove possibile, preparino un ‘assetto metabolico’ ottimale ancora prima del concepimento. La corretta gestione della malattia diabetica durante la gravidanza si basa innanzitutto sulla programmazione della gravidanza stessa. Ne parliamo con la dott.ssa Rosalia Zingale specializzata in endocrinologia e malattie del ricambio indirizzo Diabetologico.

Dott. ssa Rosalia che cos’è il diabete gestazionale?

dott-ssa-rosalia-zingaleLe alterazioni del metabolismo glucidico, che possono essere presenti durante la gravidanza, comprendono due condizioni distinte: alterazioni preesistenti alla gravidanza, cioè diabete di tipo 1, diabete di tipo 2 e ridotta tolleranza ai carboidrati (diabete pregestazionale) e alterazioni che compaiono per la prima volta durante la gravidanza in donne che prima del concepimento non ne erano affette, indipendentemente dalla possibilità che tale condizione possa persistere dopo il parto. (diabete gestazionale).

La gravidanza è caratterizzata da un complesso rimaneggiamento endocrino-metabolico finalizzato a garantire il giusto apporto di nutrienti al feto e a preparare l’organismo materno al parto e alla lattazione. Il  rilascio di ormoni di origine placentare determina, a partire dalla seconda metà della gravidanza,  un’aumentata resistenza dei tessuti all’azione dell’ insulina (insulino-resistenza), una condizione in sé ‘fisiologica’, finalizzata al migliore utilizzo dei nutrienti necessari alla crescita fetale. Tuttavia, quando questa ‘resistenza’ all’insulina, soprattutto se potenziata dall’eccesso di peso, causa principale dell’insulino-resistenza al di fuori dello stato gravidico, non è sufficientemente compensata dalla secrezione di insulina, la glicemia tende ad aumentare fino a sfociare nel diabete gestazionale.

Quali i sintomi e come si arriva a formulare la diagnosi?

Il diabete gestazionale si manifesta con sintomi poco evidenti e passa spesso inosservato.
Tuttavia, in base alla gravità dell’alterazione del metabolismo glucidico, possono comparire i classici sintomi associati al diabete:

  • polidipsia (aumento ingiustificato della sete)
  • poliuria (frequente bisogno di urinare)
  • calo ponderale
  • nausea e vomito (molto comuni in gravidanza e quindi poco significativi)
  • disturbi della vista
  • infezioni frequenti come cistiti e candidosi.

Come riportato dagli Standard italiani di cura del diabete mellito, SID-AMD, la valutazione iniziale di una donna in gravidanza deve prevedere lo screening per due possibili aspetti:

1) Diabete manifesto e fino ad allora misconosciuto: lo screening e l’eventuale diagnosi devono essere effettuate alla prima visita con la valutazione della glicemia a digiuno e dell’emoglobina glicata.  In caso di esito positivo,  è necessario avviare un monitoraggio metabolico intensivo.

2) Diabete gestazionalelo screening e l’ eventuale diagnosi vengono offerti alle donne con specifici fattori di rischio e sono effettuati tramite curva da carico di glucosio con 75 grammi di glucosio da eseguirsi:

 – a 16-18 settimane di età gestazionale, in presenza di almeno uno tra i seguenti fattori di rischio:

  • obesità
  • pregresso diabete gestazionale
  • riscontro di glicemia a digiuno 100-125 mg/dl.
  • In caso di esito negativo la curva da carico andrà ripetuta alla 24-28ma settimana.

– a 24-28 settimane di età gestazionale, in presenza di almeno uno tra i seguenti fattori di rischio:

  • familiarità positiva per diabetein familiari di primo grado;
  • pregresso diabete gestazionale
  • macrosomia fetalein gravidanze precedenti;
  • sovrappeso o obesità
  • età≥35 anni;
  • etnie a elevato rischio(Asia meridionale, Medio Oriente, Caraibi).

La curva da carico di glucosio risulta positiva in caso di riscontro di un valore di glicemia plasmatica uguale o superiore a quelli di riferimento

Quale la terapia?

Il trattamento iniziale del diabete in gravidanza è basato sul controllo dell’alimentazione, seguendo una regime alimentare corretto associato ad una moderata attività fisica, volti alla corretta gestione del peso, soprattutto se in presenza di eccesso ponderale pre-gravidico. Qualora non vengano raggiunti gli obiettivi glicemici previsti, occorre considerare la terapia farmacologica, che in gravidanza è rappresentata unicamente dall’insulina, con schemi strettamente personalizzati, non essendo, ad oggi,  disponibili dati sufficienti sulla sicurezza per il feto con l’utilizzo degli ipoglicemizzanti orali.

Ringraziamo la dott.ssa  Rosalia Zingale per la sua collaborazione.

Alberto Visalli

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