“Un anno fa ho presentato un emendamento che è stato inserito nella legge di riordino del Sistema delle Camere di Commercio, che ha consentito il mantenimento dell’autonomia alle Camere di Commercio delle città metropolitane, e di conseguenza a quelle di Messina e Reggio Calabria, anche quando non fosse stato raggiunto il numero previsto di imprese iscritte. Nel momento in cui, finalmente, la legge sta per essere varata, è auspicabile creare le condizioni affinché la nuova Camera di Commercio della Città metropolitana di Messina possa svolgere le funzioni attribuite dalla riforma, totalmente diverse da quelle espletate nel passato”. Lo afferma il Senatore Bruno Mancuso (Ap). “Nel contesto di una spesa pubblica dilagante e senza controllo, molti enti territoriali sono stati utilizzati sino al recente passato o come ammortizzatori sociali o come “stipendifici”, con il risultato di vedere i fondi loro attribuiti destinati quasi interamente alle spese correnti e per il personale, con interventi limitati per gli investimenti. Adesso – sottolinea Mancuso – le nuove funzioni delle Camere di Commercio (accompagnamento per l’avvio delle start up, promozione dei processi di innovazione nei vari settori produttivi, internazionalizzazione, assistenza alle aziende per il reperimento dei fondi e crescita delle imprese costituite da giovani e da donne) le individuano come soggetti promotori di sviluppo, ed implicano uno strumento operativo snello e caratterizzato da qualificate professionalità. Un ente che agisca in stretta sinergia e sia da supporto al ruolo che dovrà svolgere la città-area metropolitana. Ritengo quanto mai opportuna, dunque, l’iniziativa assunta dal qualificato cartello di realtà associative per superare il lungo periodo di stallo e porre fine alla gestione commissariale, in modo che il nuovo ente sia governato dai rappresentanti delle realtà produttive e sociali che abbiano però piena contezza del futuro ruolo strategico che la Camera di Commercio dovrà svolgere per lo sviluppo del nostro territorio”.
“Nel contesto di una spesa pubblica dilagante e senza controllo, molti enti territoriali sono stati utilizzati sino al recente passato o come ammortizzatori sociali o come “stipendifici”, con il risultato di vedere i fondi loro attribuiti destinati quasi interamente alle spese correnti e per il personale, con interventi limitati per gli investimenti. Adesso – sottolinea Mancuso – le nuove funzioni delle Camere di Commercio (accompagnamento per l’avvio delle start up, promozione dei processi di innovazione nei vari settori produttivi, internazionalizzazione, assistenza alle aziende per il reperimento dei fondi e crescita delle imprese costituite da giovani e da donne) le individuano come soggetti promotori di sviluppo, ed implicano uno strumento operativo snello e caratterizzato da qualificate professionalità. Un ente che agisca in stretta sinergia e sia da supporto al ruolo che dovrà svolgere la città-area metropolitana. Ritengo quanto mai opportuna, dunque, l’iniziativa assunta dal qualificato cartello di realtà associative per superare il lungo periodo di stallo e porre fine alla gestione commissariale, in modo che il nuovo ente sia governato dai rappresentanti delle realtà produttive e sociali che abbiano però piena contezza del futuro ruolo strategico che la Camera di Commercio dovrà svolgere per lo sviluppo del nostro territorio”.
