Lucia Restifo Chiavetta, una quarantaduenne santagatese che segue con interesse le vicende politiche della sua città, era finita nelle maglie della giustizia penale con l’accusa di diffamazione aggravata in danno di una dipendente comunale. Quest’ultima aveva sporto querela per una considerazione postata dalla Restifo su Facebook. La donna aveva scritto chiedendo perché la dipendente non fosse stata impiegata nei servizi di pulizia al pari di altri suoi colleghi. La dipendente si sentì diffamata, ravvisando nel post della Restifo una chiara allusione al fatto che lei fosse la sorella dell’assessore.
Il Giudice Monocratico del Tribunale di Patti, Rita Sergi, non ha però ravvisato gli estremi della diffamazione ed ha ritenuto di mandare assolta la Restifo Chiavetta con la formula “perché il fatto non sussiste”. Richiesta di assoluzione che peraltro era stata avanzata tanto dalla Pubblica Accusa, rappresentata dalla Cettina Gulletta, tanto dai due difensori dell’imputata, gli Avvocati Giuseppe Mancuso ed Alessandro Nespola, i quali stanno ora valutando eventuali azioni a difesa della loro assistita.
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