La musica è una passione di famiglia. Sin da piccolo, a sette anni, la sua prima esibizione canora. Lo studio del pianoforte, al Conservatorio di Messina, lo impiega per molte ore al giorno … tuttavia sa “ritagliarsi” degli spazi di tempo per i suoi hobby: la lettura e la pesca subacquea. Nel comprensorio dei Nebrodi la sua voce è molto conosciuta e apprezzata. A “Talenti Cercasi”, Danilo Rabboni.
Ciao Danilo, parlaci di te.
Vivo a Caronia, ascolto tanta musica, leggo … quando ho tempo mi rilasso con la pesca sub, dentro l’acqua non penso a nulla, mi piace conoscere posti nuovi e di tanto in tanto canto qualche canzone! Ho iniziato a interessarmi di musica sin da bambino, essendo una passione di famiglia. Cantava mio nonno, canta anche mio padre ed è appunto con e grazie a quest’ultimo che, all’età di sette anni ho iniziato a girare per locali e a cantare per la gente.
Oltre ad essere uno stimato cantante studi musica, vero?
Si, ho studiato e studio ancora pianoforte. Il mio primo insegnante è stato il M° Marcello Artino … poi ho fatto il mio ingresso al Conservatorio “A. Corelli” di Messina che ho frequentato per 4 anni. Quest’anno dopo tre anni di stand-by ho ripreso lo studio del pianoforte.
Studiare uno strumento richiede impegno. Quanto tempo dedichi alla tua preparazione?
Dipende tutto dal livello che si vuole raggiungere e dalla difficoltà dei pezzi da studiare! Un pianista, un trombettista, un cantante … insomma un MUSICISTA in generale, per preparare un esame o un concerto, studia un anno intero per tante ore al giorno. Io adesso, ad esempio, sto preparando un esame di pianoforte, e studio anche 7/8 ore al giorno. Infatti, provo PROFONDA STIMA E RISPETTO quando vedo un altro musicista o un ballerino esibirsi.
Quando canti e quando suoni, cosa provi? Ti suscitano entrambi le stesse emozioni?
Bella domanda, non ci avevo mai pensato! Quando suono, mi diverto. Quando canto è diverso, lo sento un po’ più mio … sento l’emozione della canzone scorrermi dentro, cerco nella mia vita l’episodio che mi suscita più quell’emozione, proprio per esprimere al meglio quel sentimento.
Tra le tue esperienze e partecipazioni, quali ricordi con soddisfazione?
Non c’è un’esperienza in particolare … per me ogni esperienza è come un tassello di un puzzle. Ogni esperienza è importante, viene quando il tempo è giusto. Comunque, se un’esperienza non mi soddisfa nel momento in cui mi capita la tengo dentro, primo o poi, trovi un altro tassello che attacca!
Raccontaci un episodio curioso avvenuto mentre ti esibivi.
Al termine di un ricevimento nuziale, mentre stavo sistemando l’attrezzatura … la sposa che aveva alzato un po’ il gomito va dal padre e piangendo gli ha detto: papà voglio dormire con te questa notte. Lo sposo sentendo quest’ affermazione, stupito le ha detto: amore, ed io che faccio? La sposa, senza scomporsi troppo, ha risposto: non preoccuparti, se vuoi puoi dormire con noi. Ovviamente è una storia vera!
Raggiungere un “proprio stile” canoro quanto è importante?
Beh, oltre ad essere importante, per un musicista è anche bello. Quando hai il tuo stile è come se conoscessi te stesso, il tuo essere … riesci a controllare le emozioni e decidi che emozioni fare uscire e in che misura. Oltre a questo, è importante perché quando qualcuno ti ascolta TI RICONOSCE anche bendato.
Quanto conta per te il testo di una canzone rispetto alla musica?
Essendo anche un musicista, per me hanno la stessa valenza. Ascolto, infatti, tanta musica SOLO MUSICA. Ma sono consapevole del fatto che le PAROLE sono più DIRETTE e quindi più facili da capire. Per ascoltare SOLO MUSICA bisogna essere predisposti, bisogna avere una sensibilità musicale che va un po’ oltre.
Hai un particolare progetto immediato o futuro?
Si, continuare a studiare perché non si finisce mai d’ imparare. Poi, esibirmi e continuare a farlo!
Che consigli daresti a chi vorrebbe, come te, cantare e studiare musica?
Consiglio di STUDIARE innanzitutto, poi CONFRONTARSI, sfruttare il senso di SFIDA. Per migliorare è importante confrontarsi in realtà “più grandi” perché non è difficile “essere grandi” in un posto piccolo … è difficile “essere grandi” in un posto grande. Inoltre, conoscere tanta gente, frequentare gente che parla di musica e che chiacchiera in termini musicali.
Alberto Visalli