«Un territorio saccheggiato, devastato, sfruttato ed in alcuni casi male amministrato sia in città che in provincia». Non ha utilizzato mezze parole Calogero Emanuele nella sua relazione al V congresso provinciale della Cisl Fp che si è tenuto all’hotel Europa e che lo ha riconfermato nella carica di segretario generale della federazione del Pubblico Impiego per i prossimi quattro anni.
Una analisi partita dal calo, in quattro anni, di 2700 unità di lavoratori pubblici in provincia di Messina, un decremento pari al 14%, da 19.176 a 16.479, a causa dei tagli che lo Stato ha apportato alle Regioni e quindi a cascata sino ai territori, tagliando di fatto i servizi ai cittadini. «Assistiamo allo smantellamento del welfare, sia esso nazionale che locale. Una politica, quella del cosiddetto rigore, profondamente sbagliata, incapace di superare gli effetti della crisi, che ha prodotto l’impoverimento del ceto medio, l’aumento delle diseguaglianze e non si è dimostrata in grado di creare lavoro e occupazione». Attenzione quindi ai cambiamenti della Pubblica Amministrazione negli ultimi anni.
Dal mancato rinnovo contrattuale, al mancato turn over, la perdita di posti di lavoro e il calo demografico, lo spopolamento delle aree interne, la disoccupazione, l’emigrazione. «L’età media dei lavoratori pubblici sfiora i cinquant’anni, quelli con meno di 35 anni erano il 10,3% nel 2011 e ora sono l’8%, contro il 25% del Regno Unito e il 27% della Francia. Sotto i 25 anni sono praticamente assenti, lo 0,9% e quasi tutti nelle carriere militari», ha spiegato Calogero Emanuele nella sua relazione. «La gestione finanziaria degli Enti Pubblici – ha continuato – ha messo in evidenza una situazione di progressivo deterioramento degli equilibri finanziari dei Comuni e, soprattutto, delle ex Province. La patologia dei debiti fuori bilancio costituisce, purtroppo, una costante nella gestione del bilancio degli Enti locali, importante per la rilevanza degli importi e per l’alto numero di enti coinvolti». La Cisl Funzione Pubblica giudica le leggi di riforma della Pubblica Amministrazione «un continuo stillicidio, mirate solo a tagli, risparmi e razionalizzazione di spesa, senza guardare ai disagi e alla situazione precaria dei dipendenti costretti ad affrontare trasferimenti, mobilità e danno economico. Un allarme è stato lanciato per il Dipartimento Militare di Medicina Legale, l’ex Ospedale Militare. «La sua allocazione nell’area di viale Europa – ha detto Emanuele – comporterà il trasferimento in Via Bonino del Dipartimento, unico rimasto nel Mezzogiorno che riesce a dare un prezioso servizio all’utenza sia militare che civile proveniente dalla Sicilia e dalle Regioni del Sud e che, tenendo conto delle strategie dismissive del Governo, rischia, anche questo, di essere smantellato».
Priorità per la Cisl Fp sono le vertenze che riguardano l’Arsenale Militare e la riforma delle Province, dei servizi sociali e della Camera di Commercio. Senza dimenticare i tanti precari dei Comuni. «La modernizzazione del Paese – ha detto la segretaria organizzativa della Cisl Messina, Mariella Crisafulli – passa attraverso la riorganizzazione della Pubblica amministrazione e dalla valorizzazione del dipendente pubblico, risorsa preziosa e non costo. Messina, vista come territorio nel suo complesso, ha bisogno di pubbliche amministrazioni efficienti, che diano servizi di qualità ai cittadini che non possono essere penalizzati dall’assenza di programmazione a lungo termine». I lavori congressuali, che hanno confermato la segreteria provinciale composta da Paola Zito e Rosario Contestabile, sono stati conclusi dal segretario generale della Cisl Fp Sicilia, Gigi Caracausi.
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