La Corte di Appello di Messina, Presidente Tripodi, a latere Arena e Sagone, ha assolto il dr. Carmelo Gambino, veterinario dell’Asp di Sant’Agata Militello dall’accusa di omissione in atti d’ufficio con la formula “perché il fatto non costituisce reato”. La vicenda risale al 2008, quando un allevatore di Galati Mamertino, si rivolse alla Procura della Repubblica di Patti denunciando quella che riteneva un’omissione in suo danno per non avere conseguito la corresponsione dell’indennità prevista per l’abbattimento di alcuni capi risultati infetti in esito a specifici controlli sanitari. L’uomo aveva più volte diffidato il distretto veterinario di Sant’Agata Militello perché si attivasse per l’espletamento della pratica ma, non ricevendo neanche una risposta scritta che spiegasse quanto meno le ragioni del ritardo, decise, per il tramite dell’avv. Pietro Vicario, di rivolgersi alla Procura.
Il Gambino, difeso dall’avv. Giuseppe Mancuso, si difese sostenendo che la pratica non poteva essere evasa perché irregolare e che comunque, sia pure a voce, ne aveva informato il richiedente. Il Tribunale di Patti, in primo grado, ritenne il Gambino responsabile del reato contestatogli e lo condannò alla pena di due mesi di reclusione, al pagamento delle spese processuali, al rimborso delle spese sostenute dalla parte civile ed al risarcimento dei danni da liquidarsi da parte del giudice civile. La Corte di Appello però, nonostante la richiesta di prescrizione avanzata dal Procuratore Generale, ha ribaltato la sentenza dei primi giudici ed ha mandato assolto l’imputato.
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