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Hotspot a Messina. Invito al Ministro Minniti ad una seria riflessione

“Riteniamo che la scelta del Ministro Minniti e del Prefetto Gabrielli di localizzare un hot spot a Messina sia dettata da un’emergenza che certamente richiede interventi urgenti ed indifferibili che, per quanto necessari, dovrebbero essere concepiti in maniera razionale, tenendo conto delle caratteristiche urbanistiche della zona in cui vengono ubicate e del contesto socio-ambientale in cui si calano queste indispensabili strutture”.
Lo affermano in una nota congiunta il Senatore Bruno Mancuso, il deputato nazionale Vincenzo Garofalo ed il deputato dell’Ars Nino Germanà.
“L’hotspot di Messina, diversamente da Mineo, si trova nel cuore della Città, ed allora, premesso che gli hot spot , trattandosi di realtà a servizio di esseri umani, non sono assimilabili a discariche e quindi per noi cristiani non possono essere generatori di sindrome “NIMBY” (non nel mio cortile), e nonostante un forte richiamo al nostro senso di responsabilità, non può passare il principio secondo il quale se c’è una caserma o un altro contenitore pubblico libero ed inutilizzato, allora quello è il posto giusto per fare un hot spot!  Seguendo tali criteri, quando lo scorso anno si parlò di hot spot a Messina, immediatamente chiedemmo chiarimenti all’allora Ministro degli interni Alfano il quale, recependo in pieno le nostre osservazioni, escluse con decisione questa eventualità, pur ammettendo la necessità di procedere a nuove localizzazioni tra la bassa Calabria e la Sicilia orientale. Quindi ritenemmo, a ragione, che tale evenienza fosse scongiurata.  Adesso il problema si ripropone.   Senza pregiudizi ma non senza preoccupazione, chiediamo al Ministro Minniti un momento di seria riflessione e una seria analisi di contesto prima che questa decisione diventi definitiva”.

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