Indimenticabile lezione per la vita quella vissuta ieri dagli studenti del Liceo delle Scienze Umane Paritario “Elio Scibilia” di Capo d’Oralndo. In un clima di assoluto silenzio, attenzione e commozione, hanno assistito, al Cineteatro “Rosso di San Secondo”, insieme ad alcuni docenti ed alla Preside Prof.ssa Maria Rosa Vitanza, alla proiezione del docu-film “Una storia semplice”, che racconta la vita della marciatrice azzurra, di Gioiosa Marea, Anna Rita Sidoti, deceduta il 21 maggio 2015 a causa di un tumore.
La celebre frase di Vittorio Alfieri “volli,sempre volli, fortissimamente volli” è la sintesi della vita dell’atleta – moglie, studentessa, mamma (di Federico, Edoardo e Alberto), “scricciolo d’oro”, come la definì Candido Cannavò nella Gazzetta dello Sport – che nel 1997 ad Atene ha conquistato l’oro mondiale.
Il documentario di Goffredo d’Onofrio, con la regia di Giuseppe Garau, prodotto da .puntozero e Raining Film, attraverso le testimonianze di amici, parenti, allenatori, avversari, compagne di allenamento, lancia un chiaro messaggio: con determinazione e coraggio, con tenacia e sacrificio, “senza ma e senza se”, si possono conquistare i traguardi che ognuno si prefigge nella vita; Anna Rita ha conquisto il podio più alto nella sua disciplina: la marcia!
«Ho conosciuto personalmente Anna Rita, una ragazzina molto minuta che ha avuto “la fortuna” di incontrare sulla sua strada una persona, un professore di educazione fisica di Gioiosa Marea, che ha creduto in lei: il prof. Salvatore Coletta,– ha commentato la Preside Prof.ssa Maria Rosa Vitanza. In una terra come la nostra, in cui trenta anni fa mancavano completamente le strutture sportive, il prof Coletta l’ha allenata nel bordo della strada che conduce da Patti Marina a Gioiosa Marea. Ricordo perfettamente lei che marciava ed il professore che la seguiva costantemente.
Anna Rita si è allenata cosi tanto seriamente da arrivare a tagliare il traguardo ai campionati mondiali, arrivando per prima. Veramente “Una storia semplice” … Anna Rita, una ragazza semplice, piena di sogni, di passioni, piena di voglia di vivere che è diventata un asso, un stella luminosa nel campo dello sport. Quando penso a lei, questa donnina “tascabile”, penso a Madre Teresa di Calcutta. Chi è piccolino può fare grandi cose! Piccolino non solo di statura, fisicamente, ma piccolino dentro, nel senso dell’ingenuità, della spontaneità, della semplicità. Anna Rita, – ha concluso la Preside Vitanza – ,deve essere un modello per tutti noi. Deve essere quel faro a cui dobbiamo guardare perché l’amore, la passione, la forza di volontà possono fare grandi le persone».
Al termine della proiezione la gioia di incontrare, fuori dal Cine Teatro, l’allenatore di Anna Rita Sidoti, il prof. Salvatore Coletta che si è intrattenuto amichevolmente con gli alunni, docenti e la Preside Vitanza.
Alberto Visalli