Le “magiche rotonde ballerine” santagatesi, quelle che un giorno ci sono, un altro scompaiono e l’altro riappaiono, che tanta ironia e perfino ispirazione artistica hanno scatenato sui social, sono l’emblema dell’approssimazione che regna sovrana in città.
Mai più dolce sarà dunque stato lo scoccar della mezzanotte e l’arrivo del nuovo anno per la comunità di Sant’Agata Militello. L’ultimo dei cinque anni amministrativi è finalmente giunto per una città messa in ginocchio da un lustro di inadeguatezza gestionale che l’ha fatta precipitare da leader del comprensorio dei Nebrodi a fanalino di coda.
Finalmente il 2018. Voltandosi indietro e guardando la strada compiuta da quel lontano 2013 ad oggi non è difficile scorgere le macerie che hanno accompagnato il cammino santagatese.
Quelle del lungomare, oggi (finalmente!) teatro di lavori per arrivare ai quali ci sono voluti ben quattro anni di immobilismo, passerelle, promesse, lettere senza risposta e sollecitazioni tardive, mentre la forza erosiva distruggeva il nostro lungomare.
Quelle del campo sportivo “Fresina” per cui, dopo quattro anni ed un progetto già finanziato nell’Aprile 2013, siamo oggi ancora agli annunci solenni dell’ “avvio delle procedure di gara”. Nel frattempo la maggiore (per categoria di appartenenza) squadra del paese è stata costretta ad emigrare ed a quanto pare anche per il prossimo anno, almeno stando ai tempi annunciati dell’ipotizzato avvio dei lavori, sarà difficile poter tornare a giocare al “Fresina”.
E che dire dell’opera più grande ed attesa per Sant’Agata e per il comprensorio tutto, il Porto dei Nebrodi! Non si può parlare di macerie perché lì non è crollato nulla, per fortuna. Lì più semplicemente siamo ancora tutti in attesa. Tra riunioni, tavoli tecnici, procedure e procedimenti, commissioni, verifiche, elaborati ed ultimatum vari… tutti stiamo ancora attendendo l’apertura del cantiere per un’opera affidata nel 2010 ed ancora ferma (leggi qui). Quando finalmente quel cantiere partirà, (dicono a brevissimo, speriamo visto che nel 2020 si perderanno pure i soldi) i pesanti ritardi accumulati resteranno comunque lì scritti nella storia, senza se e senza ma.
Storie vecchie, storie già scritte per le quali, purtroppo, neanche il 2017 è riuscito a regalarci il lieto fine.
In compenso però l’ultimo anno ci ha regalato altri momenti “indimenticabili”. Ad esempio quelli trascorsi dai residenti del lungomare nella zona di Cannamelata, che hanno a lungo convissuto con puzza nauseabonda e sversamenti di liquami dal torrente, tanto da giungere alla plateale protesta in strada.
E come non parlare delle strade gruviera o dell’ordinario degrado o del vandalismo che quotidianamente mortificano diverse zone di Sant’Agata, in cui spesso fanno capolino cumuli di rifiuti abbandonati (frutto dell’inciviltà umana ma anche dell’assoluta assenza di controlli).
Intanto l’appalto per il servizio Aro è ancora bloccato dai ricorsi mentre non passa mese che i dipendenti della ditta incaricata, con ripetute ordinanze, del servizio di igiene urbana non siano costretti a proteste per reclamare il loro diritto agli stipendi non pagati. Nel 2017 quindi la cittadina santagatese ha ottenuto anche un suo piccolo momento di gloria, approdata niente meno ché alla ribalta di un tg nazionale, quello di LA7, per i mancati interventi di manutenzione alla Scuola Media Marconi che hanno costretto quaranta piccoli alunni a migrare verso un altro istituto.
Se per le strade e nella vita quotidiana, le manchevolezze della cosa pubblica santagatese non sfuggono a nessuno, anche il palazzo comunale, dal suo interno, nel 2017 non ha fatto mancare amari motivi di spunto e riflessioni. Senza più appoggio in consiglio comunale, con la minoranza frantumata e sempre meno presente e pesantissime responsabilità addossate alla giunta proprio da alcuni di coloro che l’avevano sostenuta in campagna elettorale (leggi qui), anche nel 2017 si è continuati a navigare a vista ed a cercare alibi alle inefficienze Stampa, funzionari, opposizione, complottisti… in ordine sparso ed a vario titolo, il copione anche quest’anno non è cambiato.
Lo scontro e la polemica politica sulla tradiva approvazione del bilancio, ad esempio, si sono riproposti anche stavolta con una cronicità ed una ripetitività disarmanti che sinceramente, hanno stancato ormai la stragrande maggioranza delle popolazione che alla soglia del quinto anno ancora attende di conoscere cosa ha fatto di concreto questa amministrazione campione di comunicati stampa e di post su Facebook, capace di propagandare come straordinarie opere compiute attività poco più che ordinarie o, nelle migliori delle ipotesi, penalizzate da pesanti ritardi, e di sviare, invece, in caso di insuccessi o del rischio di perdite importanti.
2014, 2015, 2016, 2017… bilanci di fine anno sempre più impietosi. L’anno che verrà sarà dunque quello decisivo. Ci aspettano mesi duri… ma il countdown sta finalmente per terminare.
Buon anno a tutti…ma soprattutto, come sempre e mai come stavolta…
BUON ANNO SANT’AGATA!