Imbarazzo e confusione, evidenti, ancor di più di quanto si cerchi di nascondere dietro i silenzi di circostanza, in attesa della “spiegazione ufficiale” piovuta dall’alto con cui dare fiato alle trombe e sostanza ai propri social.
La questione della non agibilità del Cine teatro “Aurora” è letteralmente deflagrata dopo la denuncia del curatore della rassegna teatrale Vincenzo Calabrò a seguito dell’annullamento dello spettacolo per bambini del 16 marzo.
Per due mesi, dunque, dall’inaugurazione in “pompa magna” del 18 gennaio ad oggi, la struttura comunale avrebbe funzionato senza certificato di agibilità, almeno secondo quanto avrebbe scritto lo stesso presidente dell’Associazione “Per sempre Freddie” citando la risposta avuta da un responsabile della società Agorà che gestisce il Cine teatro.
Sulla questione, come scritto giorni addietro, se ne saprà di più, ed in via ufficiale, anche perché il presidente del consiglio comunale Antonio Scurria ha chiesto l’accesso agli atti.
E’ evidente che, qualora venisse accertata la reale assenza della certificazione di agibilità e di altra documentazione dello stesso genere, sarebbe un fatto gravissimo!
E proprio alla luce di ciò pare sia già iniziata la caccia al “capro espiatorio” di palazzo.
Intanto però, oltre al caso specifico come detto gravissimo qualora fosse verificato, ad imbarazzare sarebbero anche altri contenuti della lettera nella quale Calabrò ha annunciato lo stop alla rassegna teatrale in corso ed il via all’azione legale per risarcimento danni. Il direttore artistico della kermesse, infatti, avrebbe parlato di impegni non mantenuti dall’amministrazione, in relazione alla copertura dei costi della manifestazione ed alla vendita degli abbonamenti, citando riunioni ed incontri in fase organizzativa cui avrebbero preso parte, con un certo peso specifico, diverse persone, tra le quali sembrerebbe persino parenti di amministratori, pur non avendo questi alcun titolo ufficiale.
Home Politica Agibilità “Aurora”, confusione ed imbarazzo. Caccia al “capro espiatorio”. E quegli incontri…
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