“Il nostro primo progetto ed obiettivo è ridare normalità alla nostra amata Sant’Agata. Un paese che torni ad essere vivibile, ospitale ed accogliente, in cui i servizi tornino a funzionare e la quotidianità della gente sia rispettata. Una Sant’Agata che interrompa il suo inesorabile declino e sia definitivamente rilanciata nel suo ruolo di traino del territorio dei Nebrodi”.
Bruno Mancuso raccoglie ufficialmente il guanto di sfida e si presenta così alla stampa per annunciare la propria candidatura per ritornare sindaco del centro nebroideo dopo i nove anni di amministrazione dal 2004 al 2013. La candidatura a sindaco dell’ex Senatore era stata formalizzata nel corso dell’ultima riunione di fronte ai tanti esponenti della società santagatese che avevano chiesto a gran voce che fosse proprio Mancuso il leader della coalizione per le prossime amministrative.
“Il nostro è un progetto politico civico forte – ha detto Mancuso – connotato da un’ampia componente femminile. Ci organizzeremo individuando delle apposite commissioni che si dedicheranno alla composizione della lista, alla comunicazione e soprattutto alla stesura del programma elettorale nell’ottica della più ampia condivisione possibile e dell’ascolto delle esigenze che la comunità ci sollecita. Nelle prossime settimane presenteremo dunque squadra e progetto che mi auguro possano essere vincenti”.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, dunque, Bruno Mancuso ha parlato degli ultimi cinque anni che lo hanno visto impegnato come Senatore e durante i quali “sono stati i consiglieri del gruppo di opposizione a fotografare ampiamente lo stato di decadimento della città. L’economia produttiva santagatese appare assolutamente depressa e senza un’amministrazione credibile ed affidabile che dia fiducia agli investitori non si può pensare di creare occupazione e sviluppo. Le responsabilità vanno però condivise da tutte le componenti della città – ha detto Mancuso –. Dagli amministratori ai cittadini, dall’associazionismo ai commercianti, sino alla componente giovanile, chiunque abbia a cuore le sorti del nostro paese deve collaborare affinché si raggiungano obiettivi altrimenti difficilmente ottenibili”.
Alberto Visalli