Dalla “volontà di continuare a servire la mia città” ai primi di gennaio all’odierno “torno alle mie attività professionali” il passo “del gambero” per usare le sue stesse parole è stato breve. Il primo cittadino uscente, dunque, non sarà tra i competitor della prossima campagna elettorale. Una scelta (?) che nei fatti non può che significare la certificazione autentica del fallimento del progetto amministrativo degli ultimi 5 anni.
Ma come? Sui social e nei comunicati stampa si professano continuamente campioni del mondo per le opere realizzate, per i progetti portati a compimento, per i “salvataggi” di importanti procedimenti destinati alla rovina, eroi in un ambiente selvaggio ed ostile e poi rinunciano a schierare il loro leader per difendere sul campo quanto conquistato? Sarà… Chiusa la “parentesi Sottile”, il campo si apre dunque agli scenari più variegati. E chissà che alla fine, tra candidati in pectore, sgomitanti ed uscenti che rivendicano posti in prima fila, anche questa volta a prevalere non sia lo spirito “ANTI” qualcuno e qualcosa, e non si realizzi una nuova “grande ammucchiata” elettorale. Non ci resta dunque che attendere come e quando il mossiere calerà il canape per dar via al Palio.
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