Una straordinaria festa dello sport nelle strade santagatesi che sono tornare ad ospitare la Maratonina dei Nebrodi, giunta alla sua sesta edizione. L’evento, memorial “Maurizio Gorgone”, finanziere vittima del dovere, ha visto un’eccezionale cornice di partecipanti con ben 803 corridori ai nastri di partenza.
Lo start poco dopo le 10 dato dal sindaco Bruno Mancuso davanti al municipio quindi i podisti hanno attraversando parte di via Medici e via Vincenzo Zito, si sono riversati sul lungomare, primi a transitare nel tratto fresco di lavori, e quindi dopo il giro di boa a Rosmarino, sono risaliti da contrada Papa su via Medici per giungere al finish in piazza Crispi, su un circuito ripetuto tre volte per un totale complessivo di 21,097 km.
A tagliare per primo il traguardo e vincere dunque la Maratonina dei Nebrodi, tappa di apertura del circuito Grand Prix Sicilia 2019 di maratonine, è stato Don Vincenzo Puccio, sacerdote, atleta della squadra Vaticana, che ha chiuso in 01:13:38 la sua prova. Alle sue spalle tra gli uomini Francesco Nastasi della Ortigia Marcia, in 01:13:44 e Antonio Puccio, che corre con i colori della Marathon Club Sciacca con un tempo di 01:14:06. Tra le donne, vince Nadine De La Cruz, atleta del Perù, portacolori del gruppo sportivo “Il Fiorino” che ha chiuso in 01:23:19 . Sul podio anche Maria Grazia Bilello, della Universitas Palermo, in 01:26:06 e Rosario Patti, della Trinacria Palermo, in 01:30:44. Premi speciali per gli atleti appartenenti alle forze armate, che hanno concorso per il memorial “Maurizio Gorgone”.
Per la società di casa dell’Atletica Nebrodi, tra le donne nono posto di Rosalba Ravì Pinto in 01:34:27 e trentaseiesimo posto per Sonia Miragliotta in 01:47:03. Tra gli uomini portacolori di casa, Antonio Lando al 51° posto in 01:25:56 quindi Biagio Naso, piazzatosi 177° in 01:34:26.
La giornata si è svolta in grande scioltezza, grazie ad una perfetta organizzazione della Atletica Nebrodi e con il fondamentale supporto delle forze dell’ordine, dei volontari di protezione civile e dei presìdi sanitari, che hanno garantito l’ordine pubblico e la sicurezza lungo il tracciato.