C’è anche l’Acis, l’associazione dei commercianti ed imprenditori santagatesi, tra le associazioni della provincia di Messina che hanno detto addio alla FAI, la Federazione delle associazioni antiracket italiane, in aperto dissenso con la gestione del presidente nazionale Tano Grasso. Secondo quanto riportato stamani dalla Gazzetta del Sud, un gruppo di associazioni della provincia di Messina, tra cui appunto l’Acis, inseme a quelle di Patti, Barcellona e Milazzo, hanno deciso di staccarsi dalla federazione nazionale per aderire al progetto di “Sos impresa – rete per la legalità”.
“Dopo oltre 25 anni di splendida realtà gli obiettivi, le strategie ed il percorso non sono più condivisi all’interno di quel movimento che le nostre associazioni locali hanno contribuito a creare in maniera determinante – ha dichiarato alla Gazzetta del Sud Giuseppe Foti, presidente dell’Acis e coordinatore provinciale delle associazioni antiracket –. Scegliamo dunque un nuovo percorso finalizzato come sempre unicamente all’affermazione dei valori della legalità nei nostri territori, alla difesa ed alla vicinanza agli imprenditori e commercianti contro il racket e l’usura”.
Per l’Acis si tratta certamente di uno strappo di portata storica visto che proprio l’associazione santagatese, nel lontano 1991, fu tra le promotrici insieme all’Acio di Capo d’Orlando, del movimento associazionistico di ribellione degli imprenditori vessati dalle intimidazioni dei clan mafiosi che pretendevano il pagamento del pizzo.
Una storia, quella santagatese, caratterizzata dai “Giorni della paura”, ma anche capacità di rialzare la testa e dire no al giogo della criminalità organizzata i cui esponenti, proprio grazie a quel movimento di ribellione degli imprenditori associati, affiancati dall’intera popolazione dei Nebrodi, finirono alla sbarra e condannati dai tribunali. L’Acis, che nel 2016 ha festeggiato il 25° anniversario di fondazione, negli anni passati proprio sotto le insegne della Fai Antiracket è stata tra le associazioni più attive non solo per la vicinanza agli imprenditori caduti nella rete delle estorsioni e dell’usura ma anche nel supporto al prezioso lavoro svolto sul territorio da magistratura e forze dell’ordine.