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Convengo sulle ludopatie, Mons. Giombanco: “Vincere se stessi è la sfida più difficile”.

La sala conferenze del Palasport Mangano di Sant’Agata Militello ha ospitato il Convegno Diocesano dal titolo “Ludopatia: emergenza umana e sociale”. L’evento è stato organizzato dalla Caritas Diocesana di Patti e dalla Sezione A.N.F.I. di Sant’Agata Militello. Dopo i saluti del Sindaco Bruno Mancuso, del Presidente della locale Sezione ANFI Giuseppe Sturniolo e del Direttore della Caritas Diocesana don Leonardo Maimone, sono intervenuti Rosalia Caranna, Direttore del Distretto Sanitario di Sant’Agata Militello, Ninfa Palazzi, assistente sociale, Roberto Micciulla, Neuropsicologo, Giuseppe Mormino, rappresentante dell’Ordine degli Avvocati di Patti e il Cap. Francesco Borbone, Comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Capo d’Orlando, che ha portato i saluti del Comandante Provinciale Gen. Vincenzo Tomei. L’evento è stato moderato da Andrea Sturniolo, Segretario della Caritas Diocesana di Patti, che durante il suo intervento ha letto qualche dato raccolto dall’Osservatorio Diocesano delle Povertà e delle Risorse proprio sul fenomeno della ludopatia.

Il convegno, che è stato accreditato presso l’Ordine degli Avvocati di Patti e presso l’Ordine degli Assistenti Sociali della Regione Sicilia e che ha ricevuto il gratuito patrocinio dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Messina, del Comune di Sant’Agata Militello e del Palasport Mangano, ha visto la partecipazione di Sacerdoti, rappresentanti delle Forze dell’Ordine, liberi professionisti ed associazioni operanti nel territorio della Diocesi.

I lavori si sono conclusi con l’intervento del Vescovo della Diocesi di Patti Mons. Guglielmo Giombanco. «Il gioco sano educa alla laboriosità, alla creatività e alla collaborazione, tende a creare relazioni tra persone. Non rende schiavi come il gioco d’azzardo che crea una dipendenza negativa finalizzata ad espropriare la persona della sua dignità – ha dichiarato Mons. Gugliemo Giombanco. Papa Francesco ha definito il gioco d’azzardo un culto idolatrico, un cancro sociale che sta distruggendo milioni di famiglie nel mondo, al pari del narcotraffico e della droga. La Chiesa grazie ai suoi canali sul territorio ha intercettato per tempo i bisogni e la portata devastante del fenomeno: nei centri di ascolto e nelle parrocchie arrivano spesso persone con debiti, che hanno perso il lavoro e che chiedono beni alimentari. La Chiesa fa già molto ma deve fare di più perché il fenomeno dell’azzardo é pervarsivo, perciò credo sia ormai tempo che i parroci parlino di questa situazione anche a Messa, nelle Omelie; come cattolici abbiamo una responsabilità enorme. C’è una sola strada che può condurre alla vera libertà – conclude Mons. Giombanco – quella non di vincere nel gioco di azzardo, ma di vincere se stessi per superare ogni forma di ludopatia. Vincere se stessi è la sfida più difficile, ma è l’unica che apre alla speranza in una vita nuova non più schiava dell’idolo dell’azzardopatia, ma perché capace di custodire la dignità della propria vita per essere vissuta nella vera gioia e nella libertà e non nella schiavitù qualunque essa sia».

Alberto Visalli

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