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Altre notizie incoraggianti per i bimbi in Croazia. Martedì i funerali di Eugenio Vinci.

Da Spalato giungono altre notizie confrontanti sulla salute dei due bambini ricoverati. Dopo i riscontri positivi di venerdì, quando i medici avevano iniziato a renderli più autonomi nella respirazione staccando i respiratori, nella giornata di ieri la sorellina più grande, di 11 anni, è uscita dal reparto di terapia intensiva, dove invece rimane ancora sotto stretta osservazione il fratellino di 4 anni, stabile dopo i miglioramenti dei giorni scorsi. Sulla prognosi di entrambi, comunque, vista l’estrema delicatezza della situazione, i medici del KBC di Spalato continuano a mantenersi particolarmente cauti.

Rientrerà intanto domani sera a Sant’Agata Militello la salma di Eugenio Vinci, 57enne manager scomparso martedì mattina a seguito dell’intossicazione da monossido di carbonio accusata mentre si trovava insieme alla comitiva di amici, tra cui la propria famiglia, a bordo del caicco Atlantia, nelle coste della Dalmazia. Il feretro giungerà in aereo a Catania quindi nella serata di lunedì arriverà presso la Chiesa Madre di Sant’Agata Militello dove, a partire dalle 9 della mattinata di martedì, sarà possibile rendere visita fino alla celebrazione dei funerali prevista per le 17 dello stesso 20 agosto.

Insieme ai due bambini ci sono la mamma, compagna di Eugenio Vinci, ed alcuni familiari immediatamente mobilitatisi dall’Italia il giorno stesso della tragedia. Dopo un paio di giorni di ospedale anche le condizioni di salute della donna sono migliorate, consentendone le dimissioni dopo i postumi dell’intossicazione, al pari degli altri adulti componenti della comitiva che si trovava in vacanza. Tra loro il sindaco di Sant’Agata Militello Bruno Mancuso e la moglie, insieme ad altri due amici, che sabato hanno fatto rientro a casa.

Le indagini sulla tragedia consumatasi nella notte tra lunedì e martedì scorsi sono ancora in corso. Eseguiti tutti i rilievi del caso da parte della Polizia locale, l’imbarcazione è stata dissequestrata e restituita ai proprietari e già giovedì sera, poche ore dopo che il gruppo di vacanzieri era tornato a bordo a recuperare gli effetti personali, è salpata dal porto di Hvar per far rientro verosimilmente a Omis. Fu proprio lì che l’8 agosto fu installato in sala macchine il gruppo elettrogeno alimentato a benzina, con raffreddamento ad aria, non abilitato per l’uso sulle navi ma destinato esclusivamente all’impiego in ambienti esterni, origine della disgrazia. La scoperta di quella modifica, che non era stata segnalata all’autorità marittima croata, aveva portato all’arresto giovedì dell’armatore e del capitano della nave che tuttavia, dopo l’interrogatorio, sono stati rilasciati senza alcuna misura cautelare.

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