Sono trascorsi 33 giorni dalla sospensione delle nascite (eccetto pochi casi in regime di emergenza, comunque garantite) presso il reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Sant’Agata Militello e si continua a discutere su tavoli tecnici e politici sulle soluzioni più o meno possibili per scongiurare quello che a molti, certamente pessimisti ma probabilmente anche realisti, sembra un destino ormai segnato, elaborato sulle scrivanie politiche e manageriali ormai da diversi anni,ed oggi, step dopo step, depotenziando qua e la incredibilmente vicino alla sua triste concretizzazione.
L’ultimo confronto a Messina, tra Asp, commissario regionale ad acta Pellicanò e parti sindacali sembra essersi concluso con una fumata nera, evidenziando tutte le contraddizioni del caso, tra reali criticità legate principalmente alla disponibilità di medici e prese di posizione “di principio”, e facendo emergere persino la conflittualità intera tra stesse sigle sindacali che pur, dicono, hanno l’obiettivo comune di tutelare il punto nascita e con esso la salute di gestanti e nascituri dei Nebrodi.
Proprio la Uil e la Uil-Fpl di Messina, che con la loro denuncia avevano scoperchiato il vaso lo scorso settembre, hanno firmato una nota stampa criticando tanto le iniziative intraprese dal commissario ad acta Pellicanò, nominato dall’assessore Ruggero Razza, quanto le prese di posizione dei colleghi di sindacato della Cisl.
“La UIL FPL assieme alle altre Organizzazioni Sindacali presenti – si legge in una nota a forma di Ivan Tripo, Pippo Calapai e Mario Salvatore Macrì, rispettivamente segretario generale Uil Messina, segretario generale e responsabile provinciale area media della Uil-Fpl -, ad eccezione della FP CISL Area del Comparto che, fuori dal coro, ha incensato, a nostro avviso discutibilmente, l’operato svolto dal management aziendale nonché dell’Assessorato Regionale alla Salute, – hanno chiesto a viva voce l’immediata riapertura del Punto Nascita nel rispetto di quanto previsto dalla normativa in vigore. Non ci sorprende per nulla la posizione assunta dalla FP CISL Area del Comparto, perché probabilmente politicamente schierata e, quindi, di parte. Le soluzioni ipotizzate dal Commissario ad acta appaiono, a nostro avviso, poco convincenti e soprattutto non realizzabili in breve tempo, mentre il Punto Nascita di S. Agata Militello necessita di interventi urgenti per il reclutamento del personale medico necessario, anche attraverso l’utilizzo della mobilità d’urgenza e di prestazioni aggiuntive a carica del bilancio aziendale e/o regionale. La UIL e la UIL FPL di Messina insieme al “Comitato per la difesa del Punto Nascita di S.Agata di Militello” e a tutti i cittadini di buona volontà continueranno la mobilitazione nel territorio e proseguiranno nell’azione di vigilanza sull’operato dell’Assessore Regionale alla Salute utilizzando tutti i mezzi e gli strumenti democratici a disposizione al fine di fare riaprire e mantenere il Punto Nascita dell’Ospedale di S. Agata Militello”.
Verrebbe da dire, mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata…