La città di Sant’Agata Militello onora la memoria del compianto avvocato Salvatore Mancuso cui è stata intitolata oggi la via del complesso residenziale di contrada Cuccubello. Una cerimonia densa di commozione e significato nel ricordo di una figura di altissimo spessore umano oltreché professionale, particolarmente stimato per la sua attività di avvocato ma anche per le qualità umane sempre a disposizione del prossimo, soprattuto dei più bisognosi.
Dell’avvocato Salvatore Mancuso è stata quindi ricordata l’esperienza nella Marina Militare come valoroso combattente della seconda guerra mondiale, per la quale gli sono state riconosciute anche diverse medaglie al valore.
A ricordare l’avvocato Mancuso erano presenti le autorità locali civili e militari, i rappresentanti delle forze dell’ordine, delle associazioni combattentistiche, tra cui l’Unuci, di cui Mancuso era membro, dell’ordine degli avvocati di Patti, della Fondazione Mancuso e dell’associazione Liberi di volare. La targa che intitola la via è stata donata dal Rotary club di Sant’Agata Militello.
Questa la nota biografica dell’avvocato Salvatore Mancuso:
CAPITANO AVVOCATO SALVATORE MANCUSO.
Nato a Sant’Agata di Militello il 13 febbraio 1914, l’avvocato Salvatore Mancuso è stato arruolato con il numero di matricola 76046 quale iscritto alla leva nel compartimento marittimo di Messina con la classe 1914. Giunto al corpo il 14 febbraio 1939 è stato classificato “Marinaio L” ed il giorno successivo è stato ammesso a frequentare il corso di Allievo Ufficiale di Complemento per laureati. Nominato Guardia Marina l’1 novembre 1939, è stato chiamato in servizio attivo per adempiere gli obblighi di leva e per esigenze eccezionali è stato temporaneamente trattenuto in servizio dal 16 giugno 1941 a causa dello stato di guerra.
Col grado di Tenente Commissario di complemento prese parte al secondo conflitto mondiale quale componente della Prima Squadriglia Mas “Lero Arm.”, dal 12 febbraio al 16 novembre 1943, partecipandoal ciclo delle operazioni in mare.
Dopo 52 giorni di intensi combattimenti in mare contro le forze armate tedesche, che avevano assediato l’Isola di Lero nel Mar Egeo a seguito di violenti e continui attacchi aerei, quando il Tenente Mancuso ed i suoi uomini, circondati da soverchianti forze nemiche, erano ormai allo stremo delle energie, il Comandante delle forze combinate di difesa, gen. Britterhaus, diede l’ordine di cessare il fuoco per evitare altro inutile spargimento di sangue. È stato fatto prigioniero dai tedeschi il 17 novembre 1943 e deportato nei campi di concentramento di Bremenferde, Siedice, Falinghbstel, Sandbostel.
Durante tutta la prigionia si è orgogliosamente rifiutato di collaborare in alcun modo con i tedeschi ed ha subito per delazione di traditori pene severissime e violenze morali di ogni tipo.
Liberato dagli americani mentre era ancora al campo di Fallinghbostel, ove assieme ad altri compagni si era schierato contro i tedeschi, favorendo l’avanzata delle forze armate americane e la liberazione di altri campi di prigionia.
È stato classificato “Krigsgefangenen” (prigioniero di guerra), e non “internato militare” perché non essendosi arreso spontaneamente è stato catturato dopo 52 giorni di duro combattimento.