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Da Sant’Agata all’Olanda, la storia a lieto fine di Leo. Prima adozione internazionale in provincia.

È una straordinaria storia a lieto fine, piena di passione, amore e dedizione, dietro la quale però emergono le difficoltà contro cui ogni giorno combattono numerosi volontari che hanno scelto di dedicare parte della loro vita agli animali. La storia è quella di Leo, uno splendido setter di tre anni, abbandonato lo scorso novembre nei pressi del vecchio mattatoio in località Pianetta a Sant’Agata Militello. Proprio lì da oltre 4 anni la volontaria Betty Scaglione si adopera con ogni sforzo, con il via libera del comune per l’utilizzo dell’area e le strutture realizzate con l’aiuto di alcuni amici, per dare un rifugio a tanti cani senza dimora. Leo, regolarmente microchippato e sottoposto alle vaccinazioni obbligatorie grazie alla stessa volontaria, ha trovato finalmente una nuova casa, giungendo sino in Olanda, dopo una lunga staffetta via strada con appositi mezzi, tra le braccia amorevoli della sua nuova famiglia adottiva. “Si tratta della prima adozione internazionale in provincia – commenta Betty Scaglione –. Sino all’ultimo credevamo che saltasse tutto – prosegue la volontaria – perché c’erano difficoltà con l’Asp soprattutto per le pratiche del Traces, il sistema informatico della commissione europea per la gestione dei requisiti sanitari negli scambi e nell’importazione di animali. Spero che questa adozione possa incoraggiarne altre nella nostra zona, auspicando maggiore sensibilità da parte di chi è preposto all’applicazione di semplici regole europee usate ovunque”. I volontari si confrontano quindi ogni giorno con la grave piaga del randagismo. “Proprio qui nel nostro territorio, a Torrenova – sottolinea la volontaria – c’è un ambulatorio dell’Asp la cui sala operatoria per le sterilizzazioni resta inspiegabilmente chiusa ormai da mesi, costringendo chi ne ha necessità, ed anche noi stessi, a ricorrere a strutture a pagamento o comunque distanti. Insieme a tanti volontari stiamo promuovendo un incontro con i sindaci della zona affinché si prenda seriamente coscienza del problema randagismo e si faccia qualcosa di concreto”.

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