L’assessore Antonio Scurria risponde all’interrogazione presentata ieri dal consigliere di “Italia Viva” Nunziatina Starvaggi, nella quale si chiedevano lumi sul fatto che per un determinato periodo, durante il mandato in corso, lo stesso Scurria abbia prestato attività di lavoratore subordinato e se, nello stesso periodo, l’assessore ha percepito o meno l’indennità di carica per intero, per 1293,22 euro anziché 646,00 euro. Nel documento, quindi, il consigliere di opposizione chiedeva se l’Assessore ha fatto dichiarazioni o altro per giustificare l’eventuale mancata riduzione dell’indennità e quale posizione, azione o procedimento il Comune ha avviato al fine di verificare ed approfondire la questione.
L’assessore Scurria, che su esposti e pubblicazioni di notizie che lo hanno investito di recente aveva già annunciato di aver presentato formale querela per tutelarsi nelle sede opportune, ha quindi dichiarato:
“Costituisce fatto notorio che l’applicazione della misura dell’indennità di carica degli amministratori e dei gettoni di presenza è effettuata direttamente dal dirigente competente con propria determinazione, come per Legge. Dette determinazioni risultano, ovviamente, pubblicate sul sito web istituzionale del Comune di Sant’Agata Militello. Pertanto, nessun ruolo è rivestito dagli organi politici in relazione alla quantificazione dell’indennità e nessun atto è mai stato dagli stessi adottato. Il sottoscritto – prosegue Scurria – in totale buona fede e trasparenza, ha sempre comunicato agli uffici comunali, per iscritto, la propria condizione professionale, com’è agevolmente verificabile da chiunque vi abbia interesse. Appare, altresì, lapalissiano che nessuna reticenza, omissione, e men che meno, nessun reato è stato posto in essere dal sottoscritto, come ipotizzato da qualcuno, circostanza rispetto alla quale sarà richiesta tutela presso le sedi competenti. Inoltre, dal punto di vista contabile, senza presunzione di completezza ed esaustività, si rappresenta sommessamente che la questione dei contratti a tempo determinato e della correlata indennità di funzione spettante agli amministratori pubblici è stata oggetto di numerose e concordanti pronunce, con sentenze e pareri, della Corte dei Conti, nonché del Ministero dell’Interno, durante gli ultimi vent’anni. Agli uffici competenti resta, in ogni caso, ogni valutazione e decisione – conclude Scurria – in merito alle quali il sottoscritto, come propria abitudine, si è attenuto, si attiene e si atterrà nel più assoluto, dovuto e rigoroso rispetto”.