Il comitato esecutivo del Parco dei Nebrodi ha deliberato la costituzione di parte civile nell’ambito del processo per l’operazione “Nebrodi”, sulle truffe per i fondi europei per il settore agricolo da parte della criminalità organizzata. Lo riferisce la Gazzetta del Sud in edicola stamani.
L’incarico per rappresentare il Parco dei Nebrodi è stato affidato all’avvocato santagatese Salvatore Meli.
L’istanza di costituzione di parte civile sarà quindi formalizzata oggi nell’udienza preliminare attualmente in corso presso l’aula bunker del carcere di Gazzi a Messina che vede alla sbarra, dopo i quattro patteggiamenti accolti, 129 imputati.
La costituzione di parte civile del Parco che, si legge nella delibera del comitato esecutivo, “non è stato individuato quale parte offesa nel procedimento e dunque non ha ricevuto alcuna notifica”, è motivata dalla necessità di tutelare l’ente “in considerazione del fatto che i reati contestati sarebbero stati avvenuti all’interno del territorio del Parco, nonché in settori economici agricoli e non, che direttamente o indirettamente possono aver leso gli interessi, la posizione giuridica e l’immagine del Parco e dei comuni che ne fanno parte”.
Infine nella stessa delibera per la costituzione di parte civile si sottolinea come, “questo Ente si fregia di essere stato promotore, nel recente passato, tramite la lodevole iniziativa dell’allora presidente Antoci, del cosiddetto protocollo di legalità, a tutela di valori, principi ed interessi volti alla salvaguardia e promozione della legalità in ogni suo aspetto e che la stessa operazione giudiziaria appare essere frutto anche di tale attività di sensibilizzazione e promozione assunta dall’ente Parco”.
Il Gup Simona Finocchiaro, lo ricordiamo, ha già ammesso come parti civili l’imprenditore Carmelo Gulino, le associazioni Addiopizzo di Messina, Aciap di Patti, Acis di Sant’Agata Militello, Rete per la legalità di Barcellona, Sos Impresa, Solidaria, A.o.c.m., Fai antiracket e l’assessorato regionale territorio e ambiente.