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La Sicilia è zona rossa. Ecco cosa si può fare e cosa no.

La Regione Sicilia entrerà ufficialmente in zona rossa a partire da mezzanotte di domenica 17 gennaio e per due settimane. La Sicilia, zona rossa al pari di Lombardia e Provincia di Bolzano, avrebbe in realtà numeri da zona arancione (Rt 1,14 al di sotto di 1,25 necessario per finire in zona rossa) ma sarà messa in fascia rossa su richiesta del presidente Musumeci. Il governo ha tolto la zona arancione in tutta Italia nel week end ma ha messo parametri più stringenti per la zona gialla. Così con un valore di Rt calcolato prendendo l’intervallo inferiore dei due dai quali si ricava la media, superiore a 1 si diventa arancioni anche con il rischio moderato (con 1,25 invece si va in rosso) ma quando il rischio è alto si entra nella stessa zona anche con un Rt sotto 1. Delle tre zone rosse regionali, la Lombardia ha 1,38, la Provincia di Bolzano 1,4 e la Sicilia 1,14.
Ricordiamo che in ZONA ROSSA, secondo le misure aggiornate con l’ultimo Dpcm in vigore dal 16 gennaio (scarica qui)

  • Ci si può muovere soltanto per «comprovate esigenze» dunque motivi di lavoro, salute e emergenza, compilando il modulo di autocertificazione (scarica qui) con le proprie generalità e il motivo dello spostamento e consegnato in caso di controllo.
  • Resta valida la regola che consente una sola volta al giorno ed a un numero massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi) di andare a trovare amici o parenti del proprio comune di residenza.
  • E’ vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, all’interno del territorio salvo che per «comprovate esigenze» dunque motivi lavoro, studio, salute». mentre gli spostamenti tra Regioni sono vietati fino al 15 febbraio.
  • I nidi, le scuole per l’infanzia, le elementari e le prime medie. Possono seguire lezioni in presenza anche gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
  • Sono chiusi tutti i negozi al dettaglio, centri estetici e massaggi e centri sportivi. Rimangono aperti i rivenditori di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, i tabaccai, le edicole, lavanderie, parrucchieri e barbieri, ferramenta, ottici, fiorai, librerie, cartolerie, informatica, abbigliamento per bambini, giocattolai, profumerie, pompe funebri, distributori automatici.
  • Sono chiusi i centri commerciali. All’interno possono essere aperti gli alimentari, le farmacie, le parafarmacie, i tabaccai.
  • I mercati sono chiusi, «salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari».
  • Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione – bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie – ad esclusione delle mense e del catering continuativo».
  • E’ sempre consentito ordinare cibo e bevande e domicilio. ma con limiti di orario. I ristoranti possono fare asporto fino alle 22, i bar solo fino alle 18 (novità introdotta dall’ultimo Dpcm del 14 gennaio)
  • L’attività sportiva è consentita «esclusivamente all’aperto e in forma individuale».
  • La passeggiata rientra in “attività motoria” e dunque è consentita soltanto da soli e «in prossimità della propria abitazione».
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