Si sono concluse in meno di una decina di giornate lavorative le operazioni di trasferimento dei 198 accropodi dalla banchina del porto alla zona retrostante il sopraflutto (leggi qui). I massi, lo ricordiamo giacevano lì da oltre dieci anni, in attesa del definitivo approdo al cantiere del porto di Malfa nelle Eolie per cui nel 2008, all’epoca dei lavori del primo completamento del molo di sopraflutto, furono realizzati.
Potranno così essere avviati gli interventi previsti nel progetto del porto dei Nebrodi che individua in quell’area gli spazi per il circolo ricreativo dei pescatori e la zona dell’impiantistica. Nel frattempo sugli altri fronti sono in fase avanzata le realizzazioni degli edifici sulla banchina di riva destinati ad attività commerciali, servizi di ristorazione, club nautico e presidio antincendio, e le opere sul torrente Alessi, che prevedono oltre alla pulizia dell’alveo e la rimozione dei detriti, la risoluzione dell’interferenza con la condotta fognaria, la riprofilatura e risagomatura a valle dell’attraversamento ferroviario, la realizzazione di una vasca di calma e di un piazzale di accesso e sul tratto finale, fino allo sbocco a mare, la realizzazione di uno scatolare.
Attese quindi le determinazioni del dipartimento regionale tecnico dell’assessorato alle infrastrutture relative alla perizia di variante necessaria per risolvere la più importante delle criticità rilevate in corso d’opera, quella del sifonamento di una parte del sopraflutto. Il Rup, ingegnere Basilio Ridolfo, negli ultimi giorni di dicembre aveva depositato a Palermo tutti gli elaborati relativi alla perizia che dovrà consentire l’affidamento delle opere suppletive nell’ambito dello stesso appalto in esecuzione. Lavori per cui saranno necessari 6,5 milioni per cui la Regione, sino all’ultimo sopralluogo dell’assessore Falcone lo scorso settembre, aveva già dato disponibilità.