Non tardano ad arrivare le reazioni dopo la notizia dell’ennesima penalizzazione del punto nascita di Sant’Agata Militello (leggi qui). Il sindaco Bruno Mancuso, in una nota, attacca aspramente la direzione dell’Asp 5 di Messina. “È un vero e proprio atto di arroganza e prevaricazione istituzionale perpetrato ancora una volta a danno dell’ospedale di Sant’Agata di Militello da parte della direzione dell’Asp di Messina”, ha scritto Mancuso. “Uno schiaffo ai sindaci e ai cittadini che hanno manifestato per una legittima richiesta di riapertura del punto nascita e a difesa del diritto alla salute dei cittadini dei Nebrodi – prosegue Mancuso –. Oltre che inascoltati, ci sentiamo umiliati e offesi da tanta tracotanza e molto preoccupati per la mancata riapertura del punto nascita e per lo stesso futuro del nostro nosocomio. Chiediamo che una delegazione di sindaci venga immediatamente ascoltata dall’assessore Razza perché si ponga fine a questa opera di progressivo smantellamento dell’ospedale di Sant’Agata di Militello, riferimento indispensabile per un bacino d’utenza di centomila abitanti, costretti a subire disagi insopportabili per avere riconosciuto il diritto alla salute”.
Contro l’ultimo provvedimento dell’azienda sanitaria provinciale, insorge anche la Uil con una nota a firma del segratario generale Ivan Tripodi e del segretario provinciale Giuseppe Calapai.
“Siamo fortemente preoccupati per la scellerata decisione del management dell’ASP di Messina di declassare – altro che far rinascere! – ad ambulatorio il reparto di degenza di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di S. Agata Millitello. Si tratta di una disposizione, assunta ancor prima dei provvedimenti definitivi regionali in merito
alle prospettive del Punto Nascita, che penalizza fortemente il territorio dei Nebrodi mettendo a repentaglio la salute delle donne in materia di assistenza ostetrica e ginecologica nel P.O. di S. Agata Militello.
Tutto ciò è intollerabile! Adesso deve intervenire la politica che non può limitarsi a sceneggiate o a dare
assicurazioni che non si sono mai tradotte in fatti concreti. Non ci sono più margini: ora o mai più! Questa vicenda rappresenta un’altra occasione persa da parte del direttore generale dell’Asp dott. La Paglia per dimostrare concreta attenzione nei confronti del territorio dei Nebrodi, i cui cittadini sono ancora una volta fortemente penalizzati da inique e ingiuste decisioni”.