Esche avvelenate, verosimilmente con una sostanza particolarmente diffusa e facilmente reperibile come potrebbe essere ad esempio la metaldeide. E’ questa l’ipotesi più credibile su cui sono in corso accertamenti e verifiche da parte degli enti preposti per far luce sulle morti sospette di ben tre esemplari di grifone registrate in poco più di un mese nel territorio dei Nebrodi. (Lo riporta stamani la Gazzetta del Sud).
L’ultimo esemplare di grifone è stato trovato morto pochi giorni fa in località Carbone, in territorio di Sant’Agata Militello, mentre un privato cittadino di Alcara Li Fusi ha denunciato ai Carabinieri l’avvelenamento del proprio cane, costretto a ricorrere a cure veterinarie d’urgenza dopo aver ingerito accidentalmente un boccone sospetto mentre si trovava in zona Liquida, nel territorio di Longi.
Il dipartimento di sanità pubblica veterinaria dell’Asp 5, distretto di Sant’Agata Militello ha quindi attivato le procedure del caso con la segnalazione nell’apposito portale avvelenamenti del ministero della salute e trasferito la carcassa del grifone morto e parti di cibo repertati sul luogo dell’avvelenamento del cane all’istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia di Palermo. Dal responso delle analisi presso l’istituto zooprofilattico di Palermo dipenderà dunque la prosecuzione delle attività d’indagine che vede interessato anche il Corpo di vigilanza del Parco dei Nebrodi.