La Corte d’Appello di Messina ha accolto il ricorso presentato da Antonino Fabio, sindaco di Longi, che aveva impugnato l’ordinanza del Tribunale di Patti che il 13 novembre 2019 ne aveva decretato la decadenza per incompatibilità con la carica del fratello Luigi, presidente del consiglio di amministrazione della Banca di credito cooperativo Valle del Fitalia, fino a maggio 2019 affidataria della tesoreria comunale.
I giudici d’appello hanno quindi ribaltato la pronuncia di primo grado accogliendo i motivi dell’impugantiva proposta dall’avvocato acquedolcese Emidio Riolo il quale aveva evidenziato come l’originaria causa d’incompatibilità fosse stata per tempo rimossa nei termini di legge, in ossequio a quanto previsto dall’art. 14 della Legge Regionale 31/1986. Secondo quanto riconosciuto dalla sentenza d’appello infatti, il rapporto tra il comune di Longi e la Banca di credito cooperativo Valle del Fitalia è cessato con la risoluzione consensuale del 10 maggio 2019. La causa di incompatibilità era stato mossa dallo sfidante Antonino Miceli e da Francesco Carcione, nella qualità di cittadino elettore di Longi, condannati in appello al pagamento delle spese processuali.
“Sono davvero felice e contento dell’esito del giudizio – commenta l’avvocato Emidio Riolo – che in aderenza ai principi di eguaglianza e salvaguardia del diritto di elettorato garantiti dagli articoli 3 e 51 dalla nostra Costituzione, più volte invocati e prospettati, ha sancito la piena legittimità dell’elezione del Sindaco Fabio in occasione delle elezioni amministrative del 2019, e, al contempo, costituisce una vittoria di tutti i cittadini siciliani che vedono riconosciuto un pari diritto di elettorato passivo rispetto ai cittadini delle altre regioni d’Italia”.